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Aiello del Sabato (Av) – Portava il nome della nonna paterna per questo sarebbe stata punita dalla madre, che per anni l’ha tenuta segregata in casa e persino legata con una catena al letto in condizioni igienico sanitarie precarie. La vittima è una 21enne di Aiello del Sabato, in provincia di Avellino, dove i carabinieri hanno fatto irruzione lo scorso 25 aprile.

L’odissea della giovane è durata tre anni, fino a quando la sorella 18enne ha trovato il coraggio per denunciare tutto alle forze dell’ordine. La ragazza ha anche ricordato le minacce della madre, 47 anni, arrestata per maltrattamenti in famiglia, lesioni aggravate e sequestro di persona.

L’orribile vicenda, balzata rapidamente alle cronache nazionali, è arrivata a ‘Mattino 5’ dove stamane è intervenuto il sindaco, Sebastiano Gaeta: “Penso che nessuno della comunità sapesse di queste violenze e di quello che avveniva nelle quattro mura di questa casa. Se, come voi sostenete, c’è qualcuno che ne era a conoscenza, io invito loro di andare a denunciare.
La famiglia era attenzionata ai servizi sociali ma non per violenza o maltrattamenti, ma perché era una famiglia numerosa ed era seguita dal 2005. Il Comune inviava all’epoca delle persone che aiutavano la famiglia per faccende domestiche o per aiutare i bambini nello svolgimento dei compiti.
Sono sicura che le assistenti sociali se avessero avuto un minimo sentore avrebbero denunciato subito”.