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Ad Ariano Irpino la scuola cambia passo. Ma non senza polemiche, accuse e perfino prese di posizione politiche.

Alla fine, però, ha vinto il fronte del sì. Il Consiglio di Istituto, riunito in seduta straordinaria il 19 agosto, ha approvato la delibera con 11 voti favorevoli e 7 contrari. Non un plebiscito, ma una maggioranza chiara. E soprattutto una scelta che segna un passo avanti nella modernizzazione della scuola arianese.

Non si tratta solo di comprimere i giorni di lezione. Dietro la settimana corta c’è un modello di scuola che guarda al futuro:
– più attenzione al benessere degli studenti, che guadagnano un recupero psico-fisico maggiore;
– nuove metodologie didattiche, meno nozionismo e più laboratori;
– una migliore conciliazione tra vita scolastica e familiare;
– un contributo concreto agli obiettivi dell’Agenda 2030, con minori consumi energetici e meno emissioni di CO₂.

Questa è la visione che la dirigente scolastica, prof.ssa Filomena Colella, ha sostenuto e difeso, nonostante gli attacchi e le pressioni ricevute.

Eppure, la vicenda ha messo a nudo un’altra faccia della città: quella delle contrapposizioni sterili e delle prese di posizione di principio. Alcuni genitori si sono mobilitati contro la settimana corta, firmando una petizione. Alcuni esponenti politici locali hanno gridato allo scandalo, ergendosi a paladini del sabato scolastico, senza però affrontare la vera questione: garantire trasporti, mense e servizi efficienti per accompagnare il cambiamento.

Colpisce che, mentre quasi tutti gli istituti comprensivi e molte scuole superiori si avviano nella stessa direzione, qualcuno si ostini a difendere un modello del passato, trasformando un tema pedagogico in un campo di battaglia politico.

La dirigente ha avuto il merito di ricordare un punto essenziale: “se davvero la politica vuole occuparsi di scuola, allora guardi ai problemi concreti. Primo fra tutti, la sicurezza del plesso Calvario, l’edificio più antico della città, che attende da anni lavori di ristrutturazione e consolidamento. Lì sì che si gioca il futuro e la tutela degli studenti e del personale tutto”.

La decisione del Consiglio di Istituto non è solo un fatto organizzativo. È un segnale. Dice che anche ad Ariano Irpino si può scegliere la strada dell’innovazione, della modernità, della qualità della vita scolastica.
Certo, non tutti sono d’accordo. Ma la democrazia funziona così: si discute, si vota, si decide. E ora, la settimana corta non è più un’ipotesi: è realtà.