Con la consegna ufficiale del cantiere, questa mattina alle 10, è partito ufficialmente l’intervento di riqualificazione dell’antica Dogana di Piazza Amendola. L’impresa “Sapit” di Roma, che si è aggiudicata il restyling per 2,4 milioni di euro, ora può avviare un’opera che la città attendeva da quasi 31 anni. Era infatti dal lontano 1992, quando un incendio distrusse l’allora cinema Umberto, che l’antico edificio necessitava di una complessiva riqualificazione. Oggi l’Amministrazione comunale ha centrato un primo traguardo storico e mantenuto le promesse.
Il progetto, realizzato dallo studio «Corvino e Multari», prevede un’opera di restauro quasi filologico dell’antica facciata, simbolo del monumento. Mentre all’interno l’estro dei progettisti ha potuto avere maggiore sfogo. Al piano terra, il “Teatro della Dogana”, con servizi, punti informativi e aree seminaristi e per eventi culturali. Quindi, un primo livello dedicato al co-working per imprese e professionisti. Per finire, il doppio livello superiore, con il plus del rooftop calpestabile.
Il sindaco di Avellino, Gianluca Festa, ha svolto un sopralluogo con l’impresa e i progettisti ed ha chiesto il massimo impegno. «Non posso nascondere la grande soddisfazione per questo storico traguardo. – commenta – A giorni, partirà il cantiere ed è una bellissima notizia per la città. Questo è uno dei monumenti di maggiore importanza per Avellino. L’obiettivo ora è ultimare questi lavori prima del termine del mio primo mandato».
Giovanni Multari, architetto progettista del restyling, rilancia: «Il cronoprogramma, da oggi, prevede 12 mesi di lavori. Questo è l’obiettivo sul quale l’impresa è assolutamente concentrata. Ora si apre la fase realizzativa. Recupereremo le facciate storiche, costruiremo un sistema di spazi interni dedicati ad un uso flessibile e aperto ai giovani ed alla comunità. Avremo poi un altro grande spazio unico, a tutt’altezza, e un terrazzo praticabile all’ultimo piano, che diventerà un plus del progetto. Da oggi si parte». L’impegno dell’impresa, rappresentata dal direttore tecnico, Gerardo Getuli, è rispettare i tempi: «Da irpino – premette – faccio fatica a trattenere l’emozione. L’impresa che rappresento come direttore tecnico di cantiere è entusiasta di realizzare questo tipo di lavoro, anche per le aspettative e la sinergia che si sta creando. Da parte nostra – assicura – ce la metteremo tutta, nel rispetto dei tempi e della qualità del progetto, che è di grande valenza architettonica».