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L’inizio della mobilitazione “anti 5G” dei Comuni sanniti (leggi qui) trova subito una prima opposizione. Inevitabile, considerata l’attualità del dibattito e le diverse posizioni in campo. E allora a chiedere ai sindaci coinvolti di rivedere la propria decisione è Antonio Furno, membro del direttivo cittadino del Circolo PD di Benevento. Scrive Furno:

 
“La sigla 5G sta per “quinta generazione” e rappresenta la nuova tecnologia che si userà nei sistemi di telecomunicazione mobile. Oggi i nostri smartphone usano tecnologie 4G od in alcuni caso 4.5G, così come in passato usavano le tecnologie di seconda e terza generazione. Ad ogni generazione i sistemi di comunicazione diventano sempre più efficienti, più stabili, più economici e più sicuri. Qualunque utente di smartphone si è accorto di questa evoluzione in questi anni, basti pensare ai problemi di connessione voce e dati che si avevano qualche anno fa e metterli a confronto con le dirette streaming delle partite di calcio che oggi è possibile vedere sui nostri dispositivi. La tecnologia 5G seguirà questo stesso percorso di miglioramento del servizio e di abbattimento di costi. 
In un territorio come il nostro, che soffre della piaga dello spopolamento e che ha un tessuto industriale così debole, è fondamentale avere a disposizione infrastrutture digitali e materiali all’avanguardia, che non arrechino danni o disservizi agli utenti e alle aziende.Perciò è davvero pessima l’iniziativa delle giunte dei comuni di Telese Terme, Amorosi e San Salvatore Telesino che negli scorsi giorni hanno deciso di approvare delle delibere per opporsi “alla eventuale attivazione sul proprio territorio di impianti con radiofrequenze in 5G, sino a quando non saranno esclusi gli effetti nocivi sulla salute umana.” Le delibere nascono dalla richiesta di “alcune associazioni di cittadini” che si dicono preoccupate per la pericolosità di questa tecnologia.

Nelle delibere, per giustificare tale preoccupazioni, si citano alcuni studi minori, e in parte già ampiamente ridimensionati dalla comunità scientifica, e si fa riferimento ad una decisione presa dalla IARC (International Agency for Research on Cancer) nel 2011 che “ha classificato i campi elettromagnetici delle radiofrequenze come possibili cancerogeni per l’uomo”.

Mi sembra evidente, leggendo il testo, che gli amministratori dei tre comuni, prima di prendere questa decisione non hanno fatto alcuna ricerca e non hanno contattato nessuna agenzia o ente ufficiale, altrimenti avrebbero scoperto che la AIRC, la fondazione italiana per la ricerca sul cancro, è stata costretta a pubblicare un testo per spiegare il livello di rischio nell’uso della tecnologia 5G:

“È scientificamente provato che i campi elettromagnetici interagiscono con i tessuti biologici. L’interazione è tanto più potente quanto più ci si trova vicini alla sorgente e varia in base alla frequenza. Il principale effetto dei campi elettromagnetici (soprattutto quelli a radiofrequenza) sul corpo umano è il riscaldamento: lo stesso principio sfruttato nei forni a microonde per riscaldare i cibi. Tuttavia i livelli ai quali siamo normalmente esposti, per esempio mentre guardiamo la televisione o utilizziamo il computer, sono molto inferiori ai valori richiesti per produrre un riscaldamento significativo. La legge italiana, inoltre, prevede limiti di esposizione che sono molto al di sotto di questi valori (detti valori soglia); se tali limiti sono rispettati, non vi sono prove scientifiche di rischi per la salute.”

Al sindaci ed alle giunte di Telese Terme, Amorosi e San Salvatore Telesino, consiglio poi la lettura dei documenti pubblicati dall’Istituto Superiore di Sanità, ad esempio quello che così recita:

“Il 5G, come le attuali tecnologie di telefonia mobile di seconda, terza e quarta generazione (2G, 3G e 4G), non richiede segnali elettromagnetici di intensità tale da indurre aumenti significativi della temperatura corporea dei soggetti esposti, per cui non è prevedibile alcun problema per quanto riguarda gli effetti noti dei campi elettromagnetici. Questo è vero anche in considerazione sia della natura particolarmente restrittiva della normativa italiana, sia dei margini di cautela impliciti negli standard internazionali per la protezione dagli effetti termici nell’ipotesi che il quadro normativo italiano venga allineato ad essi per evitare che già esistenti problemi di installazione degli impianti di telecomunicazione mobile possano essere accentuati con l’avvento del 5G”.

Un’amministrazione pubblica ha il dovere di non assecondare paure immotivate e teorie anti-scientifiche. La decisione dei tre sindaci e delle loro giunte rappresenta un pessimo segnale di resa dell’autorevolezza dello Stato e dei suoi rappresentanti verso piccoli gruppi di pressione che propagandano idee pericolose e retrograde. Perciò il mio invito alle amministrazioni di Telese Terme, Amorosi e San Salvatore Telesino è quello di informarsi presso gli organi ufficiali (ASL, ARPAC, IARC, ISS…) e sulla base di quei pareri rivedere la pessima decisione presa”.