L’inizio della mobilitazione “anti 5G” dei Comuni sanniti (leggi qui) trova subito una prima opposizione. Inevitabile, considerata l’attualità del dibattito e le diverse posizioni in campo. E allora a chiedere ai sindaci coinvolti di rivedere la propria decisione è Antonio Furno, membro del direttivo cittadino del Circolo PD di Benevento. Scrive Furno:
Nelle delibere, per giustificare tale preoccupazioni, si citano alcuni studi minori, e in parte già ampiamente ridimensionati dalla comunità scientifica, e si fa riferimento ad una decisione presa dalla IARC (International Agency for Research on Cancer) nel 2011 che “ha classificato i campi elettromagnetici delle radiofrequenze come possibili cancerogeni per l’uomo”.
Mi sembra evidente, leggendo il testo, che gli amministratori dei tre comuni, prima di prendere questa decisione non hanno fatto alcuna ricerca e non hanno contattato nessuna agenzia o ente ufficiale, altrimenti avrebbero scoperto che la AIRC, la fondazione italiana per la ricerca sul cancro, è stata costretta a pubblicare un testo per spiegare il livello di rischio nell’uso della tecnologia 5G:
“È scientificamente provato che i campi elettromagnetici interagiscono con i tessuti biologici. L’interazione è tanto più potente quanto più ci si trova vicini alla sorgente e varia in base alla frequenza. Il principale effetto dei campi elettromagnetici (soprattutto quelli a radiofrequenza) sul corpo umano è il riscaldamento: lo stesso principio sfruttato nei forni a microonde per riscaldare i cibi. Tuttavia i livelli ai quali siamo normalmente esposti, per esempio mentre guardiamo la televisione o utilizziamo il computer, sono molto inferiori ai valori richiesti per produrre un riscaldamento significativo. La legge italiana, inoltre, prevede limiti di esposizione che sono molto al di sotto di questi valori (detti valori soglia); se tali limiti sono rispettati, non vi sono prove scientifiche di rischi per la salute.”
Al sindaci ed alle giunte di Telese Terme, Amorosi e San Salvatore Telesino, consiglio poi la lettura dei documenti pubblicati dall’Istituto Superiore di Sanità, ad esempio quello che così recita:
“Il 5G, come le attuali tecnologie di telefonia mobile di seconda, terza e quarta generazione (2G, 3G e 4G), non richiede segnali elettromagnetici di intensità tale da indurre aumenti significativi della temperatura corporea dei soggetti esposti, per cui non è prevedibile alcun problema per quanto riguarda gli effetti noti dei campi elettromagnetici. Questo è vero anche in considerazione sia della natura particolarmente restrittiva della normativa italiana, sia dei margini di cautela impliciti negli standard internazionali per la protezione dagli effetti termici nell’ipotesi che il quadro normativo italiano venga allineato ad essi per evitare che già esistenti problemi di installazione degli impianti di telecomunicazione mobile possano essere accentuati con l’avvento del 5G”.
Un’amministrazione pubblica ha il dovere di non assecondare paure immotivate e teorie anti-scientifiche. La decisione dei tre sindaci e delle loro giunte rappresenta un pessimo segnale di resa dell’autorevolezza dello Stato e dei suoi rappresentanti verso piccoli gruppi di pressione che propagandano idee pericolose e retrograde. Perciò il mio invito alle amministrazioni di Telese Terme, Amorosi e San Salvatore Telesino è quello di informarsi presso gli organi ufficiali (ASL, ARPAC, IARC, ISS…) e sulla base di quei pareri rivedere la pessima decisione presa”.