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In merito all’emergenza idrica determinata dalla non potabilità dell’acqua in large parti della città di Benevento, riceviamo e pubblichiamo la nota stampa a firma di Lucio Lonardo, Coordinatore cittadino di Forza Italia, unico partito la cui voce ieri non si era ancora sentita.

“E’ il caso di dire: tanto tuonò che piovve e alla fina anche Benevento ha avuto la sua piccola Chernobyl! Il caso della contaminazione delle falde acquifere dei pozzi di Pezzapiana è datata 2018 e da allora nulla ha fatto questa amministrazione di concreto per evitare il ripetersi di questo fenomeno. La scarna ordinanza del Sindaco, nel comunicare la mancata potabilità dell’acqua domestica a migliaia di cittadini, omette di indicare le soluzioni per venire incontro alle loro esigenze tranne lo scontato uso delle autobotti insufficienti per numero alla bisogna e senza nessuna sicurezza che sia batteriologicamente pura dopo il trasporto per cui il cittadino dovrà comunque bollirla con ulteriore spesa energetica. Voglio dire che i valori altissimi del contaminante e le piogge di questi giorni potrebbero protrarre la crisi per giorni se non per settimane. Per venire incontro alla popolazione anziana, essendo il Comune provvisto di porta a porta per la raccolta differenziata, si sarebbe potuto usare quel canale per distribuire a domicilio i boccioni da 20-25 litri normalmente usati nei dispenser con maggiore garanzia igienica. Dovrebbe inoltre verificare che non ci sia negli esercizi commerciali una corsa all’accaparramento o al rialzo dei prezzi, anzi chiedere la collaborazione per un prezzo politico un po’ come si fece nel 2010 per l’acquisto dei sacchetti per la differenziata preso i rivenditori. A tutti i percettori di un ISEE al di sotto dei 6000 euro andrebbe riconosciuto un indennizzo economico a cura dei Servizi Sociali a parziale storno degli aggravi economici supportati in questo periodo, perché non può pagare sempre Pantalone! Mi aspettavo inoltre, che essendo la massima autorità sanitaria della Città, (oltretutto con il controllo di GESESA avendone in carico il Presidente e alcuni Consiglieri di C.d.A), avesse indicato alcuni consigli ai Cittadini a tutela della propria incolumità : a) non bollire l’acqua perché la sostanza è volatile e potrebbe avere effetti tossici se inalata B) non fidarsi degli apparecchi di depurazione casalinga perché inutili alla bisogna e per non accumulare nei filtri le particelle non volatili del tetracloroetilene, dando anzi indicazione di sostituirli dopo la crisi c) non usare l’acqua di casa per lavare cibi o per provvedere all’igiene orale”.

“Non sarebbe stato male assicurare all’utenza interessata l’esenzione dal pagamento delle bollette idriche a far data dall’ultimo controllo negativo per criticità che risale a 10 giorni or sono (un napoletano avrebbe aggiunto “ e taggio trattato” nel senso che ci sarebbero tutti gli estremi per una class action!). Questo perché il tetracloroetilene causa depressione del sistema nervoso centrale, e a concentrazione più basse danni al fegato e ai reni mostrando effetti cancerogeni durante i test sulle cavie. Queste le colpe di questa amministrazione a parere dello scrivente: a) omesso trattamento con air stripping delle acque destinate al consumo umano associato all’adsorbimento su filtri a carbone attivo granulare (GAG), secondo le indicazioni del Ministero della Salute b) bandire il tetracloroetiline anche nelle lavanderie a favore dell’uso di macchine intelligenti per la pulizia ad acqua con aggiunta di solventi sicuri derivati da batteri o funghi anziché da PERC. C) chiusura dei pozzi incriminati recuperando acqua dall’Irpinia, visto che facciamo parte dello stesso ambito, un’acqua tra l’altro di eccellenza che fornisce anche parte della Puglia, fornitura inspiegabilmente rifiutata nel recente passato. Fa rabbia, inoltre, l’arroganza con cui si è sempre evitato il confronto con i comitati, penso ad Altra Benevento, che da 4 anni sollevava queste problematiche, per cui, una volta risolta la faccenda, omettendo quindi la solita pezza..Piana, ci facciano il piacere di levare il disturbo perché in questo caso l’esercizio delle dimissioni avrebbe un sapore etico e non solo politico. Possono essere concessi l’onore delle armi, in questo caso le forbici, ovvero l’inaugurazione, con tanto di nastro da tagliare, di tutti i rubinetti tornati ad acqua potabile”.