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Le giornate che si allungano, le prime temperature importanti ed ecco che, come ogni anno, sale la voglia di vacanza. In questo 2020, però, per molti o forse per tutti, rimarrà solo un sogno, da rivivere magari andando a sfogliare album passati o mete future. 

Le agenzie di viaggio, soprattutto in questa fase dell’anno, hanno patito più di ogni altra categoria, il peso del lockdown, della pandemia e del futuro distanziamento sociale. Oltre il danno, la beffa del plexiglass in spiaggia, dell’acqua di mare che ‘fa bene contro il virus’ e del bigliettino numerato per potersi andare a bagnare. 

Nel Sannio, la categoria conta i danni delle gite scolastiche ormai andate, dei matrimoni rinviati e tiene viva una flebile speranza sul Mare Italia di luglio e agosto.

Questo l’autorevole pensiero di tre operatori del settore in terra sannita che analizzano due tematiche pregnanti: la perdita in termine economici del settore e le misure adottate dal Governo centrale. 

Francesco Calicchio (Way Out Travel)

“In pochi mesi sono andati persi tutti i viaggi di nozze, le vacanze di gruppo e le gite scolastiche. Per le agenzie di viaggio, la perdita è enorme, il segno meno nel fatturato si aggira intorno al 75%. La speranza è riposta tutta in luglio e agosto per il ‘mare Italia’, sperando che la possibilità di limitare la propria villeggiatura alla regione di appartenenza sia infondata: il mare in Campania ha costi più elevati di altre mete e le spiagge sono piccole con una relativa capienza in termine di posti in spiaggia. L’alternativa resta la vacanza rurale e di montagna ma è una nicchia che tra l’altro vira verso mete lontane dalla nostra regione. 

Per quanto concerne le misure di sostegno del governo, le cose positive sono la cassa integrazione in deroga, che speriamo non sia limitata alle nove settimane. Altra misura positiva è il  blocco del pagamento dei mutui come la possibilità di non effettuare rimborso in denaro al cliente ma rimborsarlo con un voucher da spendere in viaggi entro un anno. E’ naturale che tutto ciò non basta, servono misure aggiuntive: il 15% degli occupati in Campania lavorano nel turismo, sono numeri importanti che vanno tutelati con l’ipotesi di una piena operatività per luglio e agosto altrimenti la crisi diventerebbe irreversibile.

C’è un aspetto positivo però che la diffusione del virus ha portato in auge: questa tragedia ha inculcato, mi auguro definitivamente, l’idea che l’agenzia di viaggi è imprescindibile rispetto al fai da te, alle prenotazioni online. Abbiamo risolto problemi a tanti utenti perchè ci mettiamo la faccia e offriamo una consulenza diretta al consumatore, evitando che la gente rimanga attaccata al telefono senza avere risposta”. 

 

Antonio Boccaccino (Savia Viaggi)

“Il termine viaggiare presuppone uno spostamento, è sinonimo di una qualsiasi forma di movimento. Questa pandemia ci ha bloccati in casa ed ha annullato la nostra esistenza.

I costi sostenuti dalle nostre aziende per la cancellazione del lavoro di tanti mesi, per fornire supporto ai clienti in viaggio o con future vacanze da modificare o ripianificare quando sarà possibile, rappresentano un ulteriore peso insostenibile. 

Occorre una reazione forte ed un sostegno immediato a tutte le aziende del turismo , che non dimentichiamo rappresenta più del 13% del Pil nazionale ed e’ uno dei principali motori dell’economia, della società e della cultura italiana ed oggi più che mai dobbiamo proteggere questa ricchezza.

Purtroppo le cancellazioni stanno interessando l’intero anno 2020, moltissimi viaggi di nozze sono stati annullati e rimandati al 2021, non sapremo se e come faremo vacanze questa estate.

Ai clienti interessati da cancellazioni causa covid in questi primi mesi, e’ stato dato un voucher da spendere in un anno ed in alcuni casi anche oltre e questa è la linea comune dettata sin dall’inizio dal decreto legge “cura italia” del governo .

Quando torneremo alla ‘normalità’ svegliandoci da questo terribile incubo, molte persone dovranno fare i conti con la mancanza di ferie ma soprattutto di liquidità ed inoltre capire come convivere con le nuove normative e procedure di distanziamento sui mezzi di trasporto, sulle navi da crociera, negli alberghi, ristoranti, ecc .

Dal 1954 siamo stati al fianco dei nostri clienti e questo momento drammaticamente surreale che stiamo vivendo , rafforza ancora di più l’esigenza di sentirsi gli uni accanto agli altri. Senza nessuna retorica, ricominciare significherà proprio questo .

Ci siamo sempre stati, ci siamo in questo momento e a fermarci non sara’ il coronavirus, perchè questa è la professione che abbiamo scelto di essere”.

 

Vincenzo Pepe (Rotolando verso sud)

“Al momento sono stati annullati il 95% dei viaggi studio previsti nel primo semestre del 2020 e il 70% delle vacanze di piacere con partenza prevista entro il 30 settembre, ma la percentuale è purtroppo destinata a salire vista l’emergenza sanitaria globale. Per quanto riguarda i viaggi di nozze, quasi tutti sono stati spostati al 2021. Ci teniamo a precisare che in merito alle cancellazioni causate dall’emergenza, i clienti non perderanno nulla in quanto è prevista la possibilità di rimborso attraverso un voucher che ha un anno di validità. Per i viaggi di business il comparto conta di ripartire tra qualche mese ma in misura molto ridotta”.

Tutto ciò ha inevitabili ripercussioni sul fatturato, ma per la ripartenza le idee sembrano già chiare: “Siamo intorno a una perdita pari al 65% rispetto allo scorso anno in riferimento al primo quadrimestre. Quando finalmente potremo ripartire lo faremo da viaggi organizzati nei borghi più belli della nostra penisola, da weekend a tema e soggiorni mare in piena conformità con le regole dettate dal governo. Il confronto tra i colleghi è quotidiano per avere una linea comune, ma tutto dipenderà dalle decisioni della politica”. 

E a proposito del Governo, il giudizio sulle misure adottate finora sembra sospeso: “Le misure varate sono valide ma non sufficienti. Noi del comparto turistico, come agenti di viaggio, ne avremo per molto, abbiamo bisogno di provvedimenti sul lungo periodo. Sappiamo bene che prima di un anno non riusciremo a ripartire e che ci vorranno due anni per metterci alle spalle questo momento di sofferenza economica”. 

Nella tempesta della pandemia è possibile cogliere un’opportunità: “Quando ripartiremo tutti gli attori turistici dovranno farsi trovare pronti e fare rete sinergicamente per suggerire la destinazione Sannio in maniera armoniosa e con una proposta che sia altamente professionale. Se sarà fatto, ci saranno più turisti che si concentreranno sulla nostra zona che ha tanto da soffrire. Abbiamo solo bisogno di presentarci al pubblico nella maniera corretta”.