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L’agopuntura, questa sconosciuta. La pratica medica, che risale a conoscenze e studi orientali, ammessa anche dalla medicina ufficiale nei Paesi occidentali compreso il nostro, fatica molto a farsi strada nel Mezzogiorno, risultando addirittura assente nelle isole.
Di questo metodo terapeutico si è parlato oggi al Seminario arcivescovile nel corso di un Convegno promosso da Andrea Cormano. L’intento è quello di far comprendere e conoscere l’agopuntura e di avvicinare non solo i medici e gli odontoiatri alla disciplina, ma anche i cittadini, trattandosi di una tecnica terapeutica che negli ultimi anni ha visto un crescente interesse da parte della comunità scientifica medica internazionale e della popolazione.
Per quanto riguarda l’Italia, l’Istituto Superiore di Sanità ha inserito l’agopuntura nelle linee guida per il trattamento dell’emicrania, della lombalgia cronica aspecifica e l’astenia cancro correlata.
Secondo l’Ordine dei Medici, con il vice presidente Luca Milano, occorre che le istituzioni svolgano al meglio un ruolo attivo di informazione nei confronti della pubblica opinione rispetto dell’agopuntura, che si rivela efficace e utile in molte patologie quale cura alternativa a quella farmacologica ufficiale.
Carlo Maria Giovanardi, presidente della Federazione Italiana Società di Agopuntura (Fisa), ha sottolineato come occorra informare su questo tema, molto utile nell’uso terapeutico contro il dolore cronico e per il sistema immunitario: “Le terapie oncologiche possono avere effetti collaterali, più o meno intensi, con cui le pazienti di sesso femminile si trovano a convivere durante il loro percorso di cure. Gli studi mostrano che l’agopuntura in ambito oncologico risulta essere utile per contrastare nausea e vomito indotti dai farmaci chemioterapici“.
Anna Russolillo – Medico Internista Esperto in Agopuntura –  ha detto: “Bisogna avvicinare i cittadini e noi medici all’agopuntura. E’ una pratica medica riconosciuta ameno per 64 patologie. ma occorre rendere accessibili, ai cittadini, queste nelle strutture pubbliche“.
Il Consigliere comunale con delega alla Sanità, Luca De Lipsis, ha sottolineato: “Potrebbe dare un beneficio ai pazienti se utilizzata in sinergia con la medicina tradizionale, un connubio efficace per il benessere del paziente. Devono essere implementati i servizi e bisogna guardare con un occhio critico e favorevole ai benefici  che ottengono“.