- Pubblicità -
Tempo di lettura: 2 minuti

Reino (Bn) – Riceviamo e pubblichiamo la lettera di Pio Calzone, titolare di una pizzeria a Reino.

Lunedì 4 maggio riapriremo, rispettando tutte le regole, ed avendo effettuato tutti gli adempimenti a noi richiesti per la nostra attività, anche se solo per il servizio da asporto. Stiamo creando, qualcosa in più, per garantire al massimo la sicurezza nostra e dei nostri clienti. Sono un cittadino ed un contribuente italiano che gestisce una pizzeria in un paesino di 1000 anime, “Reino” in provincia di Benevento.
Non siamo felicissimi ed entusiasmati di questa decisione da noi presa, ma siamo in un certo modo costretti, perché, ad oggi, dopo circa 2 mesi di chiacchiere, ancora non si vede nemmeno 1 euro, di tutti quelli promessi e propagandati, dal Governo centrale e regionale. E grazie a questi aiuti, che non abbiamo avuto, siamo costretti ad aprire e cercare di guadagnare qualche euro per pagare le utenze scadute, e che voi non siete stati capaci di sospendere, nonostante, sarebbe bastato “un click” (Es: Enel euro 371 di cui 104 per consumo). Ricordo che marzo siamo stati aperti 6 giorni. Apriamo, non sapendo se i nostri clienti hanno continuato a lavorare e quindi a percepire lo stipendio, non sapendo se ai nostri clienti gli è stata liquidata la cassa integrazione, non sapendo se ai nostri clienti gli sono stati accreditati le somme da voi promesse, non sapendo se i nostri clienti hanno voglia e possibilità di mangiare una pizza. L’unica cosa che sappiamo, è quella, che faremo di tutto per continuare a fare il nostro lavoro, quello che ci siamo creati da soli, senza nessun vostro aiuto, quello che voi state cercando di distruggere. Noi non molliamo. E a differenza di voi, se un cliente non ha la possibilità di pagare la pizza, non fa niente, gliela offriamo noi , perche noi viviamo e conosciamo la realtà, ma quella vera non quella che voi immaginate.
P.S. Appena vi trovate in zona, fermatevi, vi offro una pizza. Buona Vita”.