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Benevento – Un continuo rimbalzo, una situazione che, ormai, va avanti da tanto, troppo tempo. Gli assegnatari dei 52 alloggi in zona Capodimonte hanno rotto nuovamente gli indugi e hanno cominciato una protesta, civile, per avere le chiavi di questi appartamenti e poter finalmente entrare in una casa che spetta loro di diritto. 

Un’assegnazione che aveva una data definita, il 20 dicembre, ma che e’ stata prorogata al 30 marzo. Il problema e’ che sono sorte altre questioni nel frattempo. Una in particolare, gli sfratti esecutivi per alcuni di loro che a breve, il 16 gennaio, dovranno lasciare la propria casa senza avere un tetto sulla testa, pur sapendo di averlo effettivamente.

Case completate, lavori pronti a essere finiti (c’e’ un cantiere attivo con un paio di persone per le ultime cose, lavori da una decina di giorni al massimo) ma c’e’ ancora qualcosa che frena il tutto: il completamento dell’ascensore in un altro complesso dove dovranno andare altre 20 famiglie. Ed e’ questo che non convince le restanti 32 che, invece, sono in attesa delle abitazioni che sono complete e che hanno bisogno solo di un collaudo.

Non finisce qui. Al completamento dei lavori, finira’ anche la sorveglianza agli appartamenti e questo preoccupa molto le 52 famiglie per una situazione che potrebbe degenerare e portare a sciacallaggio e occupazioni abusive. Una polveriera, insomma, con risposte che l’Acer e le istituzioni non danno, ad eccezione del Prefetto che ha sollecitato gli attori in campo.

Ci siamo stancati – queste le parole degli assegnatari – siamo in attesa di una data che non arriva mai. Siamo in presidio e ci rimarremo fino a che non arriveranno le risposte che vogliamo. La prima cosa e’ che venga bloccato lo sfratto esecutivo alle famiglie assegnatarie. Un modo per tranquillizzarle prima che finiscano in mezzo a una strada avendo diritto a un tetto. Inoltre vogliamo la data certa di fine lavori e la consegna automatica delle chiavi. Vogliamo che siano risolte le problematiche legate ad Enel, Gesesa e collaudo delle case. Infine chiediamo all’Acer di non aspettare che vengano installati i nove ascensori per consegnare le case dei 3 palazzi che sono stati già completati”.

Risposte che gli assegnatari vogliono immediatamente, altrimenti la loro protesta andrà avanti. Senza sosta.