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Benevento – Riceviamo e pubblichiamo la nota stampa del comitato ‘Giù le mani dai pini’ a firma dell’avvocato Coletta e del professore Di Donato.

L’Onu ha ribadito che questo decennio dovrà essere votato al ripristino degli ecosistemi, in cui rientrano anche le aree urbane.

Per arrivare a ciò dovremmo però fare in modo che la cura dell’ambiente e della Terra non sia solo un cumulo di belle parole, un tema di moda dietro cui c’è il nulla, esattamente come accade attualmente a tutti i livelli amministrativi, da quello centrale a quello locale.

Basti pensare che persino nel programma dell’attuale sindaco di Benevento c’era e c’è l’obiettivo iperbolico di piantare ex novo migliaia di alberi, ben inteso purché eliminandone e sfregiandone contemporaneamente altri. Cosa che devono essersi dimenticati di puntualizzare.

Ma si sa gli alberi, a cominciare dagli, oramai tanto “famosissimi” quanto fastidiosi pini, sono comunque la fonte di tutti i mali, di tutti i rischi per grandi e piccini, i veri autentici nemici del popolo.

Che siano eliminati che fanno da intralcio alle automobili e motocicli, questi ultimi parcheggiati, impunemente, pure su marciapiedi laddove dovrebbe invece  passare le carrozzine. 

Eppure basterebbe riflettere su un dato: la famigerata, mortifera CO2 nella decennio 2010-2020 è cresciuta nell’atmosfera a una velocità praticamente doppia rispetto al decennio1990-2000, e ciò nonostante l’adozione di misure, del tutto insufficienti,  volte unicamente alla riduzione delle emissioni.

L’unica cosa, ad oggi conosciuta, in grado  di sottrarre anidride carbonica all’aria che respiriamo è una: gli alberi, la soluzione meno tecnologica e più naturale che ci sia!

Ecco, nel nostro piccolo, per onorare davvero la Giornata Mondiale dell’Ambiente, ci piacerebbe che nella campagna elettorale si parlasse anche di questo – sebbene al momento non si parli proprio di nulla se non di liste e voti – e che gli altri candidati dimostrassero che questo punto, ovviamente presente nel loro programma,  abbia un senso effettivo e non sia la solita foglia di fico messa lì come riempitivo.

Quello che possiamo fare noi invece è impegnarci di più per essere meno impattanti sull’ambiente, magari sforzandoci di cambiare qualcosa nel nostro stile di vita, per preservare la natura a cominciare da quella presente nelle nostre città, sforzandoci di guardare un po’ più in là del presente, del nostro balcone o della nostra macchina, magari arrivando persino a pretendere da chi ci amministra coerenza e comportamenti in linea con l’unico obiettivo che oggi abbia un senso: guarire la Terra. Lo dobbiamo a noi stessi ma soprattutto a chi verrà dopo di noi.