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Benevento – “Questa mattina mi son svegliato…” ed ho ritrovato il corteo della Liberazione. È quanto avranno pensato beneventani che, dopo due anni di stop forzati a causa dell’emergenza Coronavirus, hanno appunto rivisto in questo grigio e freddo 25 aprile 2022 uomini e donne per strada a ricordare la fine del nazifascismo e le conquistate libertà e democrazia.

Il corteo era aperto dallo striscione dell’Anpi  con accanto la bandiera dell’Ucraina: una presenza politicamente assai significativa dopo le furiose polemiche dei giorni scorsi a seguito della posizione assunta dal Presidente nazionale dell’Anpi sul conflitto. Il corteo della Liberazione si è dipanato da piazza Orsini per risalire corso Garibaldi e fermarsi nei pressi del palazzo del Governo. Presenti il presidente dell’Anpi di Benevento, Amerigo Ciervo, il consigliere regionale Mino Mortaruolo, il  vice sindaco Francesco De Pierro, il presidente del Consiglio Comunale Renato Parente, l’assessore comunale Carmen Coppola  e la consigliera Adele De Mercurio. Accanto a loro anche alcuni sindaci della provincia con fascia tricolore, Organizzazioni del Sindacato, il Pd con il segretario provinciale e cittadino, l’associazione Libera contro le mafie, l’Acli  e diversi cittadini. A suonare le note del leggendario inno ormai internazionale “Bella Ciao”, un gruppo musicale di Grottolella, paese della provincia di Avellino.

“Antifascismo sempre”: uno slogan, ma anche una convinzione. Oggi più che mai.  E’ quanto urlato stamani alla celebrazione del 25 Aprile, Festa della Liberazione dal nazi-fascismo. L’appello, hanno detto i promotori, appare appropriato, proprio oggi che nuove e più potenti minacce sembrano attentare la Costituzione nata dalla Resistenza e dalla lotta partigiana.

L’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia ha infatti promosso un corteo che ha attraversato le vie principali della città per ricordare la fatidica data che segnò una pagina fondamentale della storia italiana. Secondo i promotori, parlare di commemorazione o peggio di ricorrenza non appare la cosa più appropriata: meglio considerare quella pagina costituente della nostra democrazia come un baluardo nei confronti delle minacce delle nuove forme di aggressione ai dettami costituzionali che, mai come oggi, mettono in discussione, purtroppo, come è stato detto anche da sinistra, le certezze conquistate dalla lotta partigiana.

L’incontro ha voluto rinsaldare dei principi e dei valori non negoziabili che, anno dopo anno, forse vanno scemando. Sullo sfondo c’è un nuovo conflitto che da circa due mesi vede contrapposte Ucraina e Russia, pertanto la manifestazione questa mattina è stata conclusa con la  musica di Tetyana Shyshnyak in compagnia di un bimbo ucraino.

“Ritorniamo in presenza a manifestare per la prima volta senza Caramba (l’ultimo partigiano del Sannio scomparso pochi mesi fa) e nonostante la guerra terribile che si sta combattendo – dichiara il presidente provinciale dell’Anpi sannita, Amerigo Ciervo -. Lavoriamo per un 25 aprile di pace, siamo vicini al popolo ucraino, Siamo dalla loro parte ma lavoriamo per una questione che si risolva senza armi. Può essere utopistico ma lo speriamo”.

Ciervo ha poi dribblato ogni altra polemica sulla questione nata dalla posizione dei vertici nazionali dell’Anpi: “Festeggiare il 25 aprile aggredendo e insultando la più importante associazione partigiana italiana non è un bel segno per il Paese.  Noi Lavoriamo per evitare barbarie stragi e uccisioni”. Il vice sindaco De Pierro in piazza con fascia tricolore ha  sottolineato come fosse un dovere civico esserci questa mattina: “Siamo qui per i valori che si sono battuti tanti fratelli battendosi per la democrazia e fratellanza. Ringraziamo l’Anpi  per questa importante e prestigiosa manifestazione. Accade in un momento delicato del conflitto mondiale noi esortiamo alla pace e respingiamo e ripudiamo ogni tipi di guerra. Siamo le sentinelle alla salvaguardia dei valori della libertà“.