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Nelle ultime ore si è discusso e tanto della rinuncia di palazzo Mosti all’utilizzo delle strutture confiscate alla camorra di contrada Olivola. Strutture in cui l’amministrazione Mastella aveva deciso di insediare il nuovo quartier generale dell’Asia. Ma non è certo questa l’unica incognita sul futuro della società che gestisce i rifiuti nel capoluogo.

E’ in programma per le prossime ore, infatti, un faccia a faccia tra il sindaco Clemente Mastella e l’amministratore unico dell’azienda Donato Madaro. Dai conti in rosso alla vertenza degli interinali fino – dicevamo – al trasferimento nella nuova sede, l’ex Laser sempre a contrada Olivola, sono diversi i nodi da sciogliere.

Spero che ognuno faccia la propria parte – spiega la fascia tricolore. Abbiamo ereditato un’azienda in condizioni analoghe a quelle dell’Amts per quanto riguarda i numeri di bilancio. Inoltre, molto spesso il servizio non eccelle per qualità e tempestività. E dunque: se tutti interpretano il proprio ruolo con dignità e competenza, in una unione tra dirigenza dell’Asia e lavoratori, valuteremo. Altrimenti potremmo anche decidere di procedere più celermente con l’ipotesi, di cui ho già parlato in Consiglio, di riproporre il modello Gesesa anche per l’Asia, con una struttura a traino dei privati ma con controllo pubblico”.

Quanto al passaggio nell’ex Laser, l’auspicio dell’inquilino di palazzo Mosti è quello di completare il trasferimento entro il primo di luglio.

Nessuna novità, infine, sulla questione del bene confiscato: “Le foto le avete viste. All’interno della struttura siamo dinanzi a una devastazione totale. Dispiace dirlo ma è nel 90% dei casi che la legge sul riutilizzo dei beni confiscati alla criminalità non ha funzionato. E io non posso imporre ai cittadini due milioni di lavori. Vedremo se riusciremo ad intervenire con finanziamenti europei, mi farebbe piacere. Ma le polemiche di questi giorni sono assolutamente strumentali”.