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Sanità, riceviamo e pubblichiamo una nota della segreteria provinciale della Fials in merito alla proposta di atto aziendale formulata dalla Asl beneventana.

“La Fials ha proposto richiesta di Annullamento e/o Revoca delibera n.210/2018 del 16/04/2018 avente ad oggetto: “Proposta di Atto Aziendale ai sensi del DCA n.54/2017” dell’ASL di Benevento inviando tale impugnativa al Direttore Generale – Azienda Sanitaria Locale Benevento e  al Collegio Sindacale – Azienda Sanitaria Locale Benevento inoltre ha indirizzato per conoscenza tale ricorso al Ministro della Salute – Roma, al Presidente dell’A.N.A.C. – Roma, al Presidente della Giunta Regionale On.le Vincenzo De Luca, al Commissario ad Acta per la Sanità, alla Procura Regionale della Corte dei Conti – Napoli, alla Commissione Consiliare Speciale Regione Campania – Napoli, l Direttore Generale per la Tutela della Salute della Regione, al Presidente della Conferenza dei Sindaci – Benevento, alla Procura della Repubblica di Benevento, all’Ispettorato della Funzione Pubblica – Roma, a tutti i Deputati e Senatori neo eletti e agli Organi di Stampa.

Nel ricorso ha PRELIMINARMENTE si è evidenziata la circostanza che l’attuale Direttore Generale dell’ASL BN nonostante l’ART. 10 del CONTRATTO TIPO DI CONFERIMENTO DELL’INCARICO DI DIRETTORE GENERALE DI AA.SS.LL. E AA.O.O pubblicato su BURC della Regione Campania prevede che “Ai sensi dell’art. 3-bis, comma 4, del D. Lgs. n. 502/1992 e s.m.i, il Direttore Generale si obbliga a produrre, entro diciotto mesi dalla nomina, il certificato di frequenza del corso di formazione in materia di sanità pubblica e di organizzazione e gestione sanitaria di cui al Decreto del Ministro della Sanità del 1° agosto 2000.”. Pare che nonostante la Regione Campania ha organizzato e concluso il corso di formazione in materia di sanità pubblica e di organizzazione e gestione sanitaria di cui al Decreto del Ministro della Sanità del 1° agosto 2000, il Direttore Generale dell’ASL non ha ritenuto di frequentare tale corso e quindi non ha adempiuto “all’obbligo a produrre” tale attestato pur avendolo sottoscritto all’atto di stipula del Contratto di conferimento incarico.

Il ricorso inoltre ha come fondamento la mancata convocazione e comunicazione dell’Atto aziendale, alla sola Fials, alla prescritta riunione sindacale di presentazione del piano pur evidenziando in delibera di aver valutato le “comunicazioni e diversi contributi” delle OO.SS..

Inoltre l’atto aziendale è stato approvato ma non è stato informato e sentito:

  • il Consiglio dei sanitari in quanto il Direttore Generale dell’ASL di Benevento NON LO HA MAI COSTITUITO una gravissima inadempienza la mancata costituzione del Consiglio dei sanitari in quanto organismo elettivo che “fornisce parere obbligatorio al direttore generale per le attività tecnico-sanitarie, anche sotto il profilo organizzativo, e per gli investimenti ad esse attinenti.” e che ai sensi dell’art.25 della Legge Regionale n.32/94 doveva essere nominato entro 45 giorni dalla nomina del Direttore Generale ma nonostante ciò in un anno e mezzo non è stato costituito.
  • manca la dotazione organica quindi non è chiara l’organizzazione dei servizi relativi alla dotazione di personale degli stessi pur rientrando tra i POTERI E COMPITI DEL DIRETTORE GENERALE
  • il Sindaco di Benevento pare non ha dato parere favorevole durante la seduta del 09/04/2018 come erroneamente riportato in delibera il 10/04/2018. Anzi durante la seduta è stata allegata una nota del Sindaco di S. Nicola Manfredi, il quale bocciava l’atto aziendale dell’ASL;
  • all’articolo 12 commi 12.1/12.2/12.3, sono presenti le U.O.C. “Tecnostrutture Strategiche” alle dirette dipendenze del Direttore Generale vietato dall’art.4 comma 4 del D.Lgs. n.165/2001. Tale circostanza era già stata rilevata dal Direttore Generale per la Tutela della Salute e il Coordinamento del Sistema Sanitario Regionale, con la nota prot.0843898 del 29/12/16.
  • nella proposta di detto Atto Aziendale sono previste 38 UOS, molte delle quali impropriamente dipartimentali e 29 UOC molte delle quali di nuova istituzione, mentre quelle preesistenti non vengono confermate e vengono previsti aggiuntivamente, ben quattro incarichi di Direttori di Dipartimenti un numero di UU.OO.CC e UU.OO.SS. in numero nettamente superiore rispetto agli standard previsti dal Decreto 18/2013 che assegnano all’ASL BN 21 UOC e 28 UOS, calcolate tra l’altro su una popolazione fittizia di 288.560 mentre lo stesso Piano Regionale di Programmazione della Rete Ospedaliera ai sensi del DM 70/2015 – 2016-2018, pubblicato sul BURC 12/2018, da cui scaturisce la delibera di adozione dell’atto di cui all’oggetto, ha rilevato una popolazione di 280.707.
  • nell’atto Aziendale il Direttore Generale invece ripropone i due Dipartimenti come nella precedente versione con tante unità operative semplici e semplici dipartimentali contestati dalla regione.

Il Direttore Generale inoltre concretizza quanto enunciato dall’ANAC nella delibera n.609 del 7/6/17, nella quale l’Autorità già ravvisava la volontà di delegittimazione e il grado di dipendenza del Responsabile UOC Servizio Ispettivo nel suo percorso di carriera, infatti risulta essere l’unica struttura complessa del ruolo S.T.P.A. ad essere abolita nell’azienda ponendo in essere un evidente carattere persecutorio.

Infine al punto 18.2 si evidenzia il carattere di mortificazione con il quale viene trattato il ruolo del responsabile della corruzione e trasparenza per la nomina del quale vengono ignorati i vincoli di autonomia esplicitati dalla delibera ANAC 831 che impone inoltre che questa figura debba  occupare una posizione di Direttore di Dipartimento o almeno di Direttore di struttura complessa legando la durata di tale incarico a quello sottostante la stessa già determinata indipendentemente dalla durata dell’incarico del direttore generale.

La scrivente O.S. ha chiesto al Direttore Generale l’annullamento della delibera n. 210 del 16/04/2018, in quanto è illegittima e priva di ogni pregio giuridico invitando tutti gli Organi preposti al controllo, considerate le illegittimità e gli eventuali abusi ad intervenire per evitare sperpero di denaro”.