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Via libera, con una percentuale bulgara del 95% di sì, alla bozza di programma predisposta dall’Alleanza per il Cambiamento. Si è conclusa così, nella tarda serata di ieri e dopo quattro ore di discussione, l’assemblea di Civico22, una delle sigle della costruenda coalizione di centrosinistra in vista delle elezioni per palazzo Mosti.

Tuttavia, resta sostanzialmente irrisolta la contrapposizione tra le due anime che compongono il movimento, una– per semplificare – vicina alle posizioni del presidente Angelo Moretti e l’altra a quelle del segretario Pasquale Basile.

E persino il punto di mediazione raggiunto, ovvero la richiesta delle primarie, istanza presente sia nella relazione di Moretti che in quella di Basile – non riesce a nascondere la gravità della spaccatura tra le due componenti.

Da un lato, infatti, le primarie rappresentano una condizione imprescindibile a proseguire il percorso comune con gli alleati, dall’altro, invece, una ipotesi da discutere al tavolo della coalizione ma senza porre aut aut.

Due visioni evidentemente differenti, emerse con forza nel dibattito di ieri sera. Tanti gli interventi: per il sì all’alleanza “ma non a tutti i costi”, si sono esposti, tra gli altri, Gabriella Giorgione e Silvio Baccari; con il patto per il cambiamento e per una soluzione condivisa con gli altri partner della coalizione, invece, si sono espressi – per fare dei nomi – Rita Marinaro, Rosa Razzano, Alessio Fragnito

Uno scontro, per ora, senza vincitori né vinti perché una votazione non c’è stata. Ci sarà a breve, considerato che Civico22 tornerà a riunirsi non appena segreteria e coordinamento avranno trovato la sintesi sui quesiti da portare al voto in assemblea.

Per la verità, un punto a proprio favore l’area più vicina alle posizioni di Basile l’ha segnato: il via libera al programma. Sulla questione, infatti, l’ala morettiana pure ha provato a giocarsi – ma senza successo- la carta del rinvio.

La sensazione, però, è che i nodi stiano per venire al pettine e che Civico22 sia vicino all’implosione.

Quanto alle reazioni in casa Pd, la proposta primarie non cambia nulla: condiviso il programma, sarà il Tavolo della coalizione a decidere come procedere per la scelta del candidato sindaco.

“Sovrano sarà il tavolo della coalizione, così come definito fin dall’inizio del percorso. Se qualcuno, per meri interessi personalistici, vorrà abbandonare il tavolo ed il programma condiviso, lo farà per sua scelta.” – fanno sapere da corso Garibaldi.