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Benevento – Sono 300 bambini che rischiano di perdere le prestazioni assistenziali-sanitarie pubbliche finora godute e numerosi altri bambini, in lista di attesa per tali prestazioni, che  perderebbero ogni speranza di ottenerlo. Questa la catastrofe socio-sanitaria denunciata oggi pomeriggio dal Comitato delle mamme che si è costituito.

Questo pomeriggio, presso il centro, hanno svolto una manifestazione di protesta e poi convocato una conferenza stampa all’interno del Centro Medico Erre di Sant’Agata de’ Goti. 

La logica dei numeri, dei conti, può sempre avere la meglio sulle esigenze del diritto alla salute, costituzionalmente garantito, e del benessere collettivo? Questa la domanda polemica di Alessandra Crisci, una mamma, che questo pomeriggio ha lanciato dal Centro Medico. Il problema grave è che il Centro medico ha accumulato un debito pari a 20 milioni di euro. La data fatidica della fine delle attività per la struttura potrebbe è stata indicata dalle mamme il 21 giugno prossimo perché il giorno prima è fissata l’udienza del Tribunale Fallimentare nel corso della quale sarà discusso il concordato preventivo: l’Agenzia delle Entrate, che vanta la gran parte del credito non onorato dal nosocomio saticulano, ha espresso un parere negativo sulla negoziazione del debito. Le mamme chiedono a gran voce che l’Agenzia, che è ovviamente una struttura dello Stato, non cancelli le residue opportunità che il welfare state nel Mezzogiorno garantisce ai bambini in difficoltà e alle loro famiglie. “Non devono prevalere le logiche ragionieristiche rispetto alla sensibilità e solidarietà sociali”– hanno scandito a gran voce le portavoci di questa protesta all’interno del CMR, che hanno sottolineato come sia surreale che lo Stato finisca con il negare con una mano quello che vorrebbe concedere con l’altra. Uno spiraglio alla grave crisi societaria potrebbe aprirsi con l’intervento del Centro Neuromed, una brillante azienda che opera nel Molise nel campo delle cure alle malattie neurologiche ed l’unica struttura ad aver avanzato una proposta per rilevare la CMR.

Per questo il neo sindaco di Sant’Agata de’ Goti, Giovannina Piccoli, che ha partecipato alla manifestazione per esprimere la solidarietà della sua Amministrazione alle mamme, ha chiesto l’intervento del Prefetto per l’istituzione di un tavolo di confronto con tutti i soggetti pubblici coinvolti al fine di trovare una soluzione al dramma che sta vivendo la sua comunità e quelle vicine. Per sensibilizzare sulla questione è sorto il Comitato, formato dai genitori dei piccoli pazienti. “E’ una grave ingiustizia sociale – ha concluso Alessandra Crisci. il Centro non può chiudere. I bambini hanno bisogno di questa terapia. Che fine faranno i 300 bambini? Come faranno senza la giusta terapia. Il problema è sociale, garantire ai nostri bambini le terapie“.