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Benevento – Si dice che tre sia il numero perfetto. Probabilmente per altri, non per Como e Benevento. Un numero che ricorre spesso analizzando il confronto in programma domani allo stadio “Sinigaglia“. Tre, infatti, sono i punti che separano le due squadre in classifica, come tre sono i punti che ancora mancano a Fabio Cannavaro da quando siede sulla panchina giallorossa. Un avvicendamento avvenuto tre giornate fa, proprio come capitato per Moreno Longo. La società lariana e quella sannita hanno atteso la sosta del campionato per dare il benservito, rispettivamente, a Giacomo Gattuso e Fabio Caserta, ma gli ultimi 270 minuti di campionato non hanno ancora portato all’auspicata svolta.

Como e Benevento navigano nei bassifondi della classifica e il confronto del “Sinigaglia“, da possibile scontro diretto per la promozione, si è trasformato in una sfida dal sapore della salvezza. Attendono una vittoria per dare nuovo slancio alla stagione i due tecnici, costretti a districarsi tra diversi problemi. Impatti complicati per entrambi, con Longo in grado di fare meglio del suo illustre collega: il tecnico lariano ha collezionato tre punti, contro i due ottenuti da Cannavaro. Una magra consolazione, considerando le ambizioni e gli investimenti sostenuti.

Un avvio stentato e certificato dai numeri. Se la Strega ha il secondo peggior attacco del torneo (meglio solo del Perugia), il Como ha la difesa più “bucata” dell’intera serie B (sul bilancio pesano le cinque reti rimediate nell’ultimo turno contro il Modena). Non brillano neanche sotto l’aspetto realizzativo i lariani, con all’attivo un gol in più rispetto ai giallorossi. La differenza sta tutta in un Benevento più ermetico, con le sue dieci reti al passivo, e in grado di vincere una gara in più ma alla ricerca di un successo che manca ormai dallo scorso 3 settembre.

Un digiuno lungo un mese e mezzo, troppo per chi sperava di svoltare con il cambio di allenatore. Un auspicio frenato da tanti fattori, non ultimi gli infortuni che stanno costringendo Cannavaro a fare di necessità virtù, limitandone la possibilità di introdurre concetti e idee nuove. Confida in una vittoria il tecnico partenopeo per far ritrovare morale e fiducia al proprio gruppo, un obiettivo condiviso con Longo perché ComoBenevento è sfida che vale molto più della “semplice” classifica.