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Un giorno storico per la nostra città”. Così Clemente Mastella saluta il via libera alla gara per la progettazione del depuratore di Benevento. Notizia annunciata in conferenza stampa, questa mattina, nella sala giunta di palazzo Mosti. Al suo fianco, il sindaco ha Enrico Rolle, il Commissario Straordinario Unico per la Depurazione. A lui il primo ringraziamento, a lui l’onore di una cittadinanza onoraria: “Alla posa della prima pietra, se sarò ancora in carica” – spiega la fascia tricolore.

Esulta, Mastella. Per un obiettivo che si avvicina ma anche perché questa vicenda ha segnato, in maniera negativa, l’inizio della sua esperienza da sindaco. “Il depuratore, a Benevento, manca dai tempi dei romani. Neanche il marchese Charles Maurice de Talleyrand aveva sanato questa lacuna. Eppure io dovevo riuscirci in dieci giorni” – evidenzia l’ex Guaradsigilli, ‘avvisato’ dalla magistratura nel luglio del 2017 proprio per la mancata depurazione delle acque. L’avvio della gara, con ogni probabilità, metterà a riparo Mastella da spiacevoli sorpresi.

L’ITER

E dunque: ci siamo. E’ iniziato l’iter per l’affidamento dei servizi di progettazione dei depuratori: tre nuovi impianti, per la cui realizzazione ora si sono resi disponibili anche i fondi del Ministero dell’Ambiente, serviranno a dotare finalmente l’agglomerato beneventano di una depurazione efficiente. Entro la mattina del 21 gennaio dovranno pervenire sul sito di Invitalia, Centrale di Committenza del Commissario Straordinario, le offerte (base d’asta 850 mila euro) per progettare il nuovo sistema depurativo, secondo lo schema già individuato dal Tavolo Tecnico presieduto dal Commissario Straordinario: è questo il presupposto per la successiva gara di affidamento dei lavori, che potrà consentire l’uscita dell’agglomerato dalla procedura d’infrazione (causa C 565/10) per la quale l’Italia è stata condannata dalla Corte di Giustizia europea a pagare una sanzione pecuniaria.

IL SISTEMA

La gara appena avviata prevede la progettazione di un impianto di depurazione in località Santa Clementina, per un valore di 4 milioni di euro e la capacità di coprire diecimila abitanti equivalenti, di un altro in località “cimitero” della stessa portata per un valore di 4,2 milioni, infine di un più grande impianto a Sant’Angelo a Piesco da oltre 14 milioni e in grado di garantire la corretta depurazione per 35.000 abitanti equivalenti. A completare il quadro si aggiungerà il “revamping” dell’attuale impianto di Ponte delle Tavole per 6.500 abitanti equivalenti e la dismissione delle due strutture esistenti in località Capodimonte e Pontecorvo.

LE RISORSE

I 32,9 milioni necessari a riorganizzare completamente il sistema depurativo beneventano arriveranno per 9,8 milioni dalla delibera Cipe 79/2012, per 2,2 dal Comune di Benevento, per 18,3 milioni da fondi accordati dal Ministero dell’Ambiente a valere sul “Fondo Investimenti” introdotto dalla precedente legge di Bilancio. La restante parte sarà coperta dalle economie rinvenienti dalla contabilità speciale del Commissario.

GLI INTERVENTI

L’avvio della gara di progettazione – osserva il Commissario Enrico Rolleè un passaggio molto importante per questo territorio: dopo tanti anni c’è una strada, ben tracciata e condivisa, per recuperare un grave deficit ambientale che ha portato Benevento fino all’infrazione comunitaria. Con l’amministrazione comunale e gli altri soggetti coinvolti nel tavolo tecnico c’è un lavoro propositivo che dà risultati reali, come l’avvio di questa gara. Credo che questa azione sinergica abbia spinto il Ministero dell’Ambiente a quel forte sforzo economico da oltre 18 milioni che serve a dare ulteriori certezze a questo processo”.

“La città di Benevento – dichiara il sindaco Clemente Mastellasi doterà finalmente di un sistema di depurazione vanamente atteso da troppo tempo. Era una delle priorità della mia amministrazione ed abbiamo lavorato alacremente, sin dal giorno del nostro insediamento, per raggiungere questo storico risultato che, tra l’altro, ci consentirà anche di migliorare ulteriormente il posizionamento della nostra città nelle classifiche sulla qualità della vita. Non posso, quindi, che ringraziare il commissario Rolle per il preziosissimo supporto offerto e quanti altri, a partire da Regione, Autorità di bacino, Ente Idrico Campano e ministero dell’Ambiente, hanno dato un fondamentale contributo sinergico per il raggiungimento di questo obiettivo”.

LA TEMPISTICA

Il capitolato di gara prevede per l’attività di progettazione una durata di circa quattro mesi. Il piano delle indagini propedeutiche alla progettazione dovrà essere consegnato entro un mese, mentre in 45 giorni sarà reso il progetto di fattibilità tecnica ed economica dell’intervento. Infine, entro 45 giorni naturali e consecutivi dalla data di approvazione, da parte del Commissario Straordinario Unico, del progetto di fattibilità è prevista la consegna del progetto definitivo, che dovrà poi essere approvato in Conferenza dei Servizi.

IL CRONOPROGRAMMA

Quanto ai tempi, i lavori, nel cronoprogramma illustrato da Rolle, dovrebbero iniziare nel marzo del 2021. Per i due impianti più piccoli, nel giro di un anno il cantiere potrebbe essere già chiuso. Per l’impianto di Sant’Angelo a Piesco, invece, i tempi si annunciano più lunghi: per completare l’opera occorreranno due anni e mezzo.

IL NODO ‘SANTA CLEMENTINA’

Resta, però, il nodo ‘Santa Clementina’. Presente in via Annunziata anche una delegazione delle associazioni ambientaliste che ieri aveva inviato una lettera aperta a Rolle per chiedere di prendere in considerazioni ipotesi alternative. “Il sito di Santa Clementina – ha spiegato in conferenza il Commissario – è stato scelto perché rappresenta la soluzione ideale a chiudere il cerchio. Ora sarà il professionista incaricato della progettazione definitiva ad approfondire la vicenda. Dovessero emergere delle effettive difficoltà, in relazione ai vincoli archeologici e paesaggistici presenti in zona, potremmo decidere di allacciare contrada Santa Clementina al depuratore principale, rinunciando a questo impianto”.