- Pubblicità -
Tempo di lettura: 2 minuti

Una sala piena per ascoltare la voce e le parole dell’ospite illustre di un evento, ‘Memoria è umanità’, organizzato e promosso dall’Università Giustino Fortunato di Benevento nell’ambito delle attività del Laboratorio accademico sulla Shoah diretto dal professore Paolo Palumbo.

Tanti studenti all’interno del cinema ‘San Marco’ che hanno ascoltato, con grande attenzione, la lezione del professor Massimo Cacciari che ha preso parte all’iniziativa all’interno di un tour che lo vedrà protagonista in varie tappe della Campania.

Il tema del ricordo e il problema specifico della Shoah – così inizia il racconto di Cacciari – due eventi collegati tra di loro figli della politica nazista. Ricordare non è un ‘memorare’ specifico ma riportare qualcosa al centro del nostro cuore, rendere qualcosa il centro e non dimenticabile. Ma per rendere qualcosa indimenticabile dobbiamo conoscerlo. Per la natura della memoria, se non conosciamo qualcosa allora viene dimenticato. Se ci pensiamo bene, metà della nostra vita è superflua e si consuma.

Ricordiamo un passato che non possiamo dimenticare perché non ne possiamo fare a meno per la nostra vita attuale. Paradossalmente ricordiamo un passato che ci sostiene ora. Tra queste cose del passato, che sono presenti, una delle più importanti è la Shoah, una tragedia del ‘900, una prima metà tragica del secolo, la peggiore. È qualcosa che non si può accantonare e che dobbiamo assolutamente conoscere. E’ importante non ridurre il tutto a una commemorazione perchè questa serve solo a produrre noia e distacco. Ricordare la Shoah significa conoscere. E lungo questo percorso di conoscenza, l’ostacolo più grande lo troviamo di fronte alla conoscenza delle cause. Questo bisogna chiedersi e se non ti fai la domanda relativa a ciò che ha prodotto la Shoah, allora rimane solo una testimonianza muta. E sulle cause che si spalanca un abisso”.