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Non senza fatica e paura, il Benevento ottiene il settimo risultato utile consecutivo. La formazione giallorossa impatta in casa contro il Picerno, riequilibrando la gara solo al 95′. Prestazione sottotono da parte di molti, ma sul banco degli imputati, questa volta, finisce anche Andreoletti.

Paleari – Una giornata non certamente da ricordare. Spesso il Benevento si è aggrappato al suo numero uno, contro il Picerno invece tradisce. Incerto nell’uscita sul primo gol di Murano, tradito dall'”esco-non esco” in occasione del fallo da rigore su Ciko. Voto: 5

El Kaouakibi – Una prestazione che sintetizza le parole di Andreoletti alla vigilia: fisicamente e atleticamente è una certezza, tecnicamente ha lacune da colmare e in fase di impostazione si nota. Si becca un giallo tanto stupido quanto ingenuo che poteva comprometterne la gara. Voto: 5,5

Pastina – Interpreta forse troppo alla lettera il concetto di dover “battagliare” su tutti i campi. Gioca sempre al limite e spesso incappa in falli ingenui ed evitabili. Voto: 5,5 (dal 22’st Marotta – Entra e da la scossa. Segna il rigore e cerca di caricarsi la squadra sulle spalle, lo frena l’arbitro che gli rifila un rosso diretto con troppo zelo. Voto: 6)

Berra – Pesa l’errore in occasione del primo gol del Picerno, quando si fa sorprendere troppo facilmente. Andreoletti ha ammesso che l’esperimento di riproporlo a sinistra difficilmente verrà ripetuto, una buona notizia. Voto: 5

Karic – Nella testa del tecnico dovrebbe essere “devastante” in corsia, invece non riesce mai ad affondare. Chiude addirittura terzino ma la sostanza non cambia: prestazione negativa. Voto: 5,5

Agazzi – Andreoletti gli chiede tanto, probabilmente troppo e il risultato è quello di finire presto in debito d’ossigeno. La condizione non ancora sufficiente, forse andava gestito. Voto: 5,5 (dal 10’st Bolsius – Da sempre l’impressione di poter spaccare le partite, poi invece si perde nei meandri di qualità tecniche che non gli mancano. Fatica, però, a metterle in mostra ed è un limite. Voto: 5,5)

Talia – Per distacco il migliore del Benevento. E’ ovunque in campo, corre, lotta, tampona, riparte. Andreoletti lo tira fuori inspiegabilmente, avrebbe fatto ancora comodo. Voto: 6,5 (dal 22’st Kubica – Si salva grazie al gol del pareggio, facendo finalmente valere i suoi centimetri. Per il resto solita prestazione senza sussulti. Voto: 6,5)

Improta – Il gioco del Benevento parte a destra per poi sfociare sulla corsia mancina, dove il ragazzo di Pozzuoli a volte non si presenta all’appuntamento con la sfera e a volte sbaglia la giocata. Non è ancora al meglio e non è nella condizione di giocare a tutta fascia. Voto: 5,5

Tello – Quando inizi ad applaudire il pubblico in maniera provocatoria e rientri negli spogliatoi mentre i tuoi compagni sono in cerchio in mezzo al campo, significa che più di qualcosa non va. Rispetto alle prime gara sembra scivolare sempre più fuori dal nuovo corso. Sbaglia tanto, ma dimostra anche di avere colpi interessanti. Sta a lui capire cosa voler fare del suo futuro. Voto: 4,5

Ciano – Si accende a intermittenza, un limite sia per il giocatore che per il Benevento, perché quando l’attaccante di Marcianise gira si ha la sensazione che possa accadere qualcosa. La forma non è brillantissima, ma riesce ugualmente a entrare nell’azione del rigore e a servire l’assist per Kubica. Voto: 6

Ferrante – Fare la lotta da solo là davanti ogni partita non deve essere semplice. La fatica si fa sentire, penalizzato da un gioco che lo porta a gravitare spesso lontano dall’area avversaria. Non si tira indietro, ma dall’attaccante ci si aspettano i gol. La squadra di certo non lo aiuta. Voto: 5,5

Andreoletti – Non si sottrae al confronto e alla critica, solo per questo meriterebbe un voto alto. La sua squadra ha cuore e attributi, è vero, ma sul piano della prestazione il passo indietro è parso evidente. Più di una scelta, dall’inizio e in corsa, ha destato perplessità. Ha ridato un’anima al Benevento, ora deve dargli certezze. Voto: 5