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Benevento – Ventisette punti in ventisette giornate. Il passo del Benevento non si smuove, resta affannato nonostante le urgenze impongano altra cosa rispetto a una media da retrocessione diretta. Il turno appena archiviato ha visto riavvicinarsi alla zona play out il Cosenza e il Brescia. La Strega ora ha visto scendere da due a uno il margine sulla prima inseguitrice. Bisognerebbe ambire a guardare avanti e invece tocca coprirsi le spalle, complice una prestazione che non induce a pensare positivo neppure il più inscalfibile degli ottimisti. 

Il Benevento e lo schiaffo di Bisoli 

“Credo che sia una delle poche partite in cui il nostro portiere non ha compiuto una parata vera”, ha detto Bisoli passeggiando ancora su una Strega sfilacciata, disordinata, messa male in campo. I dati della partita mentono spudoratamente se letti con superficialità. 71.7% di possesso palla in favore del Benevento, 482 passaggi contro i 156 ospiti, 9 calci d’angolo a 3. Persino i tiri nello specchio sono di marca giallorossa: quattro contro i tre degli altoatesini, che però dalla loro hanno avuto la concretezza e l’efficacia delle grandi squadre. 

Se la stagione del Benevento è facilmente riassumibile in cifre, lo stesso non si può dire di una partita che Bisoli ha condotto esattamente dove voleva. Difesa ferrea e ripartenze fulminanti a sfruttare gli evidenti limiti tecnici di troppi elementi che Stellone ha disposto pure nel modo sbagliato. La grottesca copertura di Foulon sul gol di Belardinelli è lì a testimoniare che le improvvisazioni sono spesso improvvide, l’uscita aerea di Pastina, andato a vuoto a centrocampo sul raddoppio di Cissé, mette una serie sottolineatura al concetto.   

Attacco e rendimento interno da incubo

Continua a preoccupare la fase offensiva. Quattro conclusioni nello specchio sono state carezze sul volto di Poluzzi, tornato a casa con i guanti immacolati. Il Benevento ha il peggior attacco della B insieme al Brescia (21 gol all’attivo) e una media di 0,77 reti per match che scende a 0,71 considerando solo le reti segnate al Vigorito. L’ultimo gol di un attaccante appartiene a Ciano, rigore contro il Cosenza lo scorso 15 gennaio. E su azione? Bisogna tornare indietro addirittura al 12 novembre, giorno della vittoria al Paolo Mazza contro la Spal. La firma fu di La Gumina, anche ieri un corpo estraneo al pari di Simy, a cui ha dato il cambio nella ripresa.

La dodicesima sconfitta stagionale coincide con l’ottava casalinga per la Strega, che vede avvicinarsi con espressione spaventosa spettri nefasti. Peggio di così soltanto al termine delle due stagioni di serie A. Nel 2017/18 i ko interni furono ben dodici, nella più recente esperienza del 2020/21 furono dieci. Al Vigorito bisognerà tornare ancora cinque volte da qui al termine della stagione regolare per gli impegni con Como, Spal, Reggina, Modena e Parma

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