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Benevento – Le indicazioni di questi tempi conviene prenderle con le pinze, ma ci sentiamo di dire che il Benevento di Pippo Inzaghi sta venendo su bene. Sul prato del Vigorito (già in perfette condizioni), il ‘piccolo’ Castrovillari non ha avuto scampo, tramortito dalle doppiette di Sau e Armenteros, da un bellissimo gol in torsione di Tuia – bravo a inzuccare su assist di Kragl – e dalla rete nel finale del giovanissimo Di Serio che ha fissato il punteggio dell’amichevole sul definitivo 6-0 (qui il report e la cronaca della gara).

Tante le indicazioni positive per l’allenatore giallorosso, che ha deciso di tenere in campo per sessanta minuti dieci undicesimi della formazione iniziale per poi gettare nella mischia nell’ultima mezz’ora quelli che a meno di sorprese dovrebbero essere tanti dei protagonisti del match con il Monza, valevole per il secondo turno di Tim Cup.

Attacco ok – Partono benissimo Sau e Armenteros, uniti da una tecnica sopraffina. Più concreto il sardo – che non a caso ha vissuto giorni radiosi in A nel recente passato – meno pragmatico lo svedese di origini cubane, che pur mettendo la firma su una doppietta strappando l’applauso dei presenti, si è concesso qualche virtuosismo di troppo in situazioni apparentemente semplici da sbrogliare.  

Qualità – Non ne manca in generale, ma spicca in alcuni singoli. E’ ciò che consente al duttile Vokic di trovarsi a suo agio in qualsiasi posizione del campo. Nato trequartista, reinventato interno di centrocampo da Bucchi, oggi lo ritroviamo esterno alto. Non è uno che conquista il fondo, ma gestisce, appoggia, velocizza gli inserimenti dei compagni. E crossa dolcemente, spesso e volentieri, per la testa di Armenteros. La scorsa stagione a Brescia il tandem funzionò alla perfezione, oggi la scena si è ripetuta sotto la Sud. 

Esperienza – Le operazioni a centrocampo, in fase iniziale, sono state affidate a Del Pinto e Schiattarella. Solo nel finale sono entrati in campo Viola e Tello, che probabilmente vestiranno la maglia da titolari contro i brianzoli domenica sera. Promossi ‘Lollo’ e l’ex Spal, che pur senza strafare e peccando di superficialità in un paio di circostanze nella prima frazione, non sono mai andati in affanno consentendo ai difensori di dormire sonni tranquilli (eccezion fatta per un retropassaggio sanguinoso). Menzione speciale per Ghigo Gori, autore di un unico intervento, ma prodigioso, su Chironi, nel primo tempo. 

Esterni – Più bloccati Maggio e Letizia, è toccato a Kragl farsi vedere maggiormente nel 4-4-2 varato da Inzaghi. Il feeling tra il tedesco e i tifosi è già forte, sottolineato dall’enfasi con cui viene accolto ogni suo calcio piazzato. I laterali a disposizione di Super Pippo hanno caratteristiche differenti che rendono le soluzioni innumerevoli. Da lavorare c’è ancora tanto, maggiori feedback se ne avranno solo dopo i primi impegni ufficiali, ma sta di fatto che chi ha assistito al confronto ha lasciato i gradoni con un certo ottimismo. Quello tipico di un sei a zero d’agosto che aiuta, ma non illude.