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Benevento – Si terrà dopodomani, giovedì 22 febbraio, il Convegno di studi dal tema «La centralità dello sviluppo a 50 anni dalla Populorum progressio». Appuntamento presso l’Aula Ciardiello dell’Università del Sannio, alla via delle Puglie 82 di Benevento, con inizio alle ore 15,30. Ad organizzare l’evento, è la Provincia dei Frati Minori del Sannio e dell’Irpinia di Santa Maria delle Grazie, insieme all’Arcidiocesi di Benevento, all’Università degli Studi del Sannio ed al Centro Studi del Sannio.

Il convegno si aprirà con il saluto del prof. Filippo de Rossi, Rettore dell’Università degli Studi del Sannio, e l’introduzione di Fr. Antonio Tremigliozzi, Ministro Provinciale dei Frati Minori del Sannio e dell’Irpinia.

Seguiranno gli interventi del  prof. Giuseppe Marotta, Direttore del Dipartimento di Diritto, Economia, Management e Metodi quantitativi (DEMM) dell’Università degli Studi del Sannio, che tratterà il tema “Lo sviluppo: aspetti politici ed economici del modello predominante e sue ripercussioni sociali”; prof. Fra Nicola Riccardi, ofm, Sottosegretario del Dicastero Vaticano per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale sul tema “Il concetto di sviluppo secondo la Populorum progressio: sua attualità e sfide”; dott. Ettore Rossi, direttore dell’Ufficio per i problemi sociali e il lavoro dell’Arcidiocesi di Benevento, su “La questione sociale del territorio beneventano-campano: peculiarità e soluzioni”. Moderatore del convegno sarà il prof. Paolo Palumbo, vice direttore del Centro Studi del Sannio.

L’iniziativa si tiene nel 50° anniversario della pubblicazione dell’Enciclica “Populorum progressio” da parte del Papa Paolo VI, un vero e proprio documento programmatico per la missione della Chiesa nell’era della globalizzazione. Paolo VI, in questa enciclica, invitava a spezzare la spirale perversa, per cui i popoli ricchi diventano sempre più ricchi, e quelli poveri sempre più poveri, pensando all’urgenza di nuove forme di solidarietà.

Il Pontefice annunciava alle persone di buona volontà il carattere mondiale assunto dalla questione sociale e non si limitava a suggerire uno sguardo più largo, per abbracciare porzioni sempre più grandi di umanità, ma offriva un nuovo modello etico-sociale.

«Il messaggio della “Populorum Progressio” che rimane valido è il fatto che afferma con forza e argomenta con chiarezza che non c’è progresso se non è un progresso che contiene, che abbraccia, tutte le esigenze della persona umana, dalle necessità fisiche del cibo, della salute, della convivenza pacifica, alla dimensione trascendente della persona» (Card. Pietro Parolin, Segretario di Stato vaticano).