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Benevento – Giornata di vigilia e dunque di conferenza stampa per il Benevento che domani alle ore 15 affronterà l’Ascoli al ‘Cino e Lillo Del Duca’. Il tecnico Cristian Bucchi ha affrontato i vari temi ripercorrendo i momenti che hanno caratterizzato le ultime due settimane parlando dell’umore del gruppo, della condizione e dell’avversario. Di seguito le sue dichiarazioni:

Aspettative – “Mi attendo un Benevento carichissimo. Ho letto che l’Ascoli è voglioso di riscatto, che sarà una guerra, ed effettivamente lo sarà perché arriveremo noi che siamo avvelenati. Voglia di riscatto, di rivalsa, c’è tutto in noi. Loro hanno perso una partita sette a zero, ma noi ne abbiamo perse tre consecutive. Ci aspettiamo che loro partiranno forte, dovremo essere bravi”. 

Modulo – “Più che il modulo bisogna saper sfruttare gli episodi a proprio favore. Purtroppo in questo momento ci vanno male gli episodi, se siamo una squadra forte anche l’episodio negativo deve essere combattuto con grande coraggio. Lasciamo perdere i moduli, pensiamo all’atteggiamento che è la cosa più importante”. 

Qualità – “Credo che ad oggi abbiamo utilizzato poco alcuni uomini, parliamo di Viola o Armenteros oppure Ricci e Asencio. Ognuno ha il suo percorso, Armenteros ad esempio è arrivato fuori condizione e rimetterlo in condizione è stato abbastanza complesso. Lo abbiamo aspettato e ne avevamo anche bisogno. Asencio da gennaio non è mai riuscito ad allenarsi co continuità insieme alla squadra. Anche lui non è riuscito mai ad essere al 100%. Lo stesso Viola è stato fuori tre mesi, ha bisogno di continuità e di tornare in forma. Non è facile integrare dei giocatori in condizioni non ottimali quando ci sono degli equilibri solidi. Questa sosta ci è servita proprio ad integrare questi calciatori. Chi fino ad oggi ha giocato un po’ meno, per qualsiasi ragione, ora può mettere le proprie qualità al servizio della squadra e farci vedere di cosa è capace”. 

Cambiamenti – “Quando abbiamo avuto la possibilità di utilizzare giocatori con continuità penso che la difesa sia stata la nostra arma vincente, poi in tre gare ravvicinate abbiamo avuto anche delle defezioni all’ultimo secondo dovute anche alle squalifiche oltre che agli infortuni. La stessa cosa vale per il centrocampo, abbiamo provato a cambiare qualcosa sbilanciandoci un po’ di più e ci è andata male. A Livorno abbiamo preso due gol su calcio piazzato, a Cremona abbiamo preso un gol assurdo e con lo Spezia abbiamo preso gol su ripartenza. Non avremo Volta ma abbiamo Tuia, Antei, Maggio, Gyamfi, Letizia e tanti altri. Abbiamo 9 gare in 40 giorni, c’è bisogno di tutti”. 

Del Pinto – “Domani Del Pinto gioca, non è finito nel dimenticatoio. Abbiamo una rosa ampia, avendo 30 giocatori in rosa c’è inevitabilmente chi gioca più e chi gioca meno. Bisogna fare delle scelte lasciando anche qualcuno di grande valore in panchina. Lorenzo è un giocatore fondamentale, è un leader che gode di grandissima stima da parte mia. Non gioca perché mi aspetto una partita sporca, ma perché ho voglia di vedere l’anima di questa squadra. Lui ha spirito e anima, è un giocatore molto valido anche tecnicamente, è chiaro che da lui non mi aspetto dribbling e scavino, ma è sempre molto pulito nel suo gioco”. 

Rigori – “Se domani ci fosse un rigore credo che sarebbe opportuno che lo tirasse un altro, ma solo per una questione mentale. Coda è un rigorista, il rigore non lo ha sbagliato lui ma il Benevento. Avrebbe potuto tirarlo anche Montipò. Non bisogna pensare a se stessi e nessuno pensa a se stesso. Il gol serve alla squadra non al singolo”. 

Nervi – “Chiunque scende in campo deve avere i nervi saldi. Chi mi deluderà da questo punto di vista non scenderà più in campo perché non ha la personalità giusta. Le valutazioni le farò dopo, credo che la partita la decideranno i primi 20 minuti. Dopo i primi venti minuti potremmo avere risposte importanti”

Ruolo – “L’allenatore deve trasmettere serenità al gruppo, questo non vuol dire sorridere sempre. A volte bisogna prendere spunto anche dalle critiche per capire cosa ci può dare equilibrio e serenità. Nei confronti che ho con la squadra influisce l’umore, tutti dobbiamo trasmetterci grande positività e non ansia. Abbiamo tanta voglia di riscatto, ho io per primo tanta voglia di dare alla squadra”.

Umore – “A caldo i momenti sono ingigantiti sia in positivo che in negativo. A caldo c’è sempre grande rammarico quando si perde, quando non si riesce a gioire con la squadra c’è delusione. Ma noi dobbiamo essere bravi a incassare, l’allenatore in particolare deve avere le spalle larghe. Bisogna accettare le critiche, anche quelle ingiuste, ma andare avanti per la propria strada. Questa società ha ottenuto una promozione storica dalla C alla B, poi non si è resa conto di essere andata in A e di essere subito retrocessa. Si è ripartiti da capo, ma a differenza di due anni fa si riparte dalla B con diverse pressioni in più”.

Critiche – “Quando mi criticano accetto le critiche perché sapevo a cosa saremo andati incontro in questa stagione. Sapevo gli ostacoli. Sono sereno, so che ci possono stare delle brutte prestazioni. L’allenatore dopo una sconfitta è più a pezzi dei tifosi, perché i tifosi dopo si distraggono con altro, mentre l’allenatore pensa 24 ore al giorno a come mettere la squadra in campo. E si soffre. Il progetto è a medio-lungo termine, dobbiamo essere noi bravi a renderlo a breve termine”