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Dal Comitato Tecnico Scientifico arriva un’apertura importante sulla riduzione della quarantena. Ad operarla è Roberto Vannicelli, membro della sezione sport che ai microfoni di Radio punto Nuovo si è detto possibilista su una particolare strada da percorrere: “Mi rendo conto che si sta temporeggiando, ma è anche vero che non abbiamo elementi di certezza per l’immediato futuro. Faremo protocolli in scadenza  a 15 giorni, anche quello per lo sport ha una scadenza fissata per il 15 giugno, poi si guarderà la curva dei contagi”. 

Gli stadi, se tutto andrà per il meglio, presto potrebbero essere riaperti la prossima stagione: “Sono certo che la situazione migliorerà e mi aspetto un’apertura, ma questa credo che non possa avvenire prima del termine della stagione. Se uno stadio ha trentamila posti, magari potrà ospitare un terzo degli spettatori”. 

Uno dei temi più caldi di queste settimane riguarda le variazioni sul protocollo: “L’unica soluzione è fare i tamponi molto ravvicinati per tutti gli addetti ai lavori, al massimo uno ogni 48 ore. Una volta svolti, ci sarà un abbattimento del rischio molto importante. Solo dopo si potranno fare altri ragionamenti. E’ pensabile che un guarito possa rientrare in gruppo anche se non passano 14 giorni. L’iter che possiamo immaginare, oltre ai tamponi ravvicinati, è ipotizzare che il positivo venga immediatamente allontanato e se l’intera squadra ha tampone negativo, il gioco è fatto. Il tutto si potrebbe racchiudere in 96 ore di quarantena. Sono una parte del Cts è ragionevole pensare che possa essere una strada percorribile. Mi auguro possa andare a finire così, sarebbe un’ottima iniezione di fiducia per una ripresa alla quasi normalità“.