- Pubblicità -
Tempo di lettura: 3 minuti

Benevento – Non riesce ad essere serio neanche nel momento dell’incontro con la stampa. Maccio Capatonda, in fondo, è così, capace di fare spettacolo anche quando deve parlare coi giornalisti. Una comicità così banale che diventa spettacolare e inattesa: in fondo questa è stata la fortuna del suo successo, oltre a un’ironia e un’inventiva che hanno pochi eguali. Tocca al “papà” di Mariottide questa sera trascinare il pubblico del Bct, tra aneddoti, gag e storie che strapperanno sicuramente sorrisi. Basti pensare che ha presentato un libro dal titolo “Libro” e questo fa capire con chi si ha a che fare.

Il titolo nasce dal fatto che ho scritto un libro ed è la cosa più ovvia possibile, ma diventa anche una cosa originale oltre che un modo per far capire a chi non lo sa, cosa ha tra le mani”.

Capatonda ha iniziato ben presto col cinema e con la tv, almeno da spettatore ma l’inizio non è stato il massimo, l’amore è scattato poco dopo.

La prima volta andai a vedere ‘Così parlò Bellavista’ e fu un’esperienza soporifera, a 4 anni non potevo capire l’ironia di De Crescenzo. A cinque apprezzai di più con ‘C’era una volta in America’. La svolta con ‘Excalibur’, ‘La Storia Infinita’ e ‘Ritorno al futuro’. Così ho messo piede nel cinema ed è iniziata la mia avventura anche se mi manca molto fare uno spettacolo dal vivo. Sono sempre rimasto dietro a uno schermo. E’ arrivato il momento di dire basta e affrontare il pubblico”.

L’Italiano medio, protagonista proprio di una pellicola per il grande schermo, è solo uno dei personaggi messi in scena, ma ce ne sarebbero tanti di cui poter parlare tra quelli usciti dalla testa di Maccio Capatonda.

“Non posso svelare come è nato Riccardino Fuffolo, sarà un segreto che porterò con me. Padre Maronno, invece, è venuto fuori un giorno che decisi di buttare l’immondizia. Se n’era accumulata tanta e puzzava, allora decisi di scendere e mio fratello mi chiese “e se poi te ne penti?”. A Mariottide sono legatissimo, un personaggio triste, povero e sfigato ma allo stesso tempo anche un vincente perchè non può andare più in basso di dove sta. Spero, infine, che si possa riprendere la serie ‘Mario’. Era di Mtv che non può fare una nuova, ma speriamo che possa accadere”.

E’ indubbio che Maccio Capatonda faccia parte di quel gruppo di comici di nicchia e questo, probabilmente, non è proprio un male anche se può contare su un palcoscenico con meno spettatori.

La comicità surreale è di nicchia. Ci sono esponenti che danno lustro come Frassica, Lundini e Bergonzoni che continuano a farla. Non è un problema, piaci a meno persone ma queste persone sono migliori. E non è neanche così facile poter arrivare al successo. Ci vuole la faccia, le idee e l’occasione giusta. Oggi mancano programmi corali come poteva essere ‘Mai dire lunedì’ con la Gialappa’s band e il motivo di questa mancanza è il web che ha creato un bacino corale che, poi, era quello che faceva un programma. Ora c’è Youtube che, più o meno, fa la stessa cosa. Non ci sono registi ma siamo noi i registi di noi stessi”.