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Airola (Bn) – Domani, Sabato 22, alle ore 10 presso la sala consiliare della Città di Airola, si terrà il convegno dal tema “ Vanvitellando”, tavolo di discussione sull’Acquedotto Carolino, opera settecentesca del Vanvitelli, dal 1997 Patrimonio Unesco

Dopo i saluti del sindaco Michele Napoletano, dell’assessore Angelina Capone e del Presidente della Pro Loco Ettore Ruggiero, interverranno: il capodelegazione Fai, Patrizia Bonelli; l’onorevole Pasquale Maglione; il Presidente dell’ associazione Taburno Trekking Montesarchio, Mario Cecere; il responsabile “Mostra acquedotto Carolino”, Francesco Colussi; il Presidente Unpli Benevento, Antonio Lombardi. Il tutto moderato dall’architetto Roberto Stallone, coordinatore del Progetto “ Vanvitellando”

Solo il sogno impossibile di un Re e di un Architetto e la loro capacità di guardare lontano ed in grande potevano consentire la realizzazione di un opera monumentale, la più grande opera pubblica dell’Europa del 1700. Trentotto chilometri di condutture per portare l’acqua dal Taburno a Caserta.
I calcoli di Vanvitelli e dei suoi collaboratori e l’abilità delle maestranze hanno consentito di superare tutte le difficoltà, particolarmente quella di riuscire a dare al condotto una pendenza media di solo mezzo millimetro per metro di percorso.
Tutto parte dalla foresta del Taburno, Riserva Reale o Real Proprietè, che con i suoi 650 ettari di bosco rappresenta la grande riserva d’acqua delle sorgenti del Fizzo che, grazie alla ricca vegetazione della macchia mediterranea, completata da piante officinali, querce, ginestre, castagni, lecci, faggi, pini, abeti, acero e carpino e dove in maggio inoltrato ospitano stupende fioriture di viole e di orchidee. .
La portata dell’acquedotto è così importante da servire i Centri di Sant’Agata de’ Goti e San Leucio di Caserta nonchè i mulini per la produzione delle seterie; le vasche, le fontane, le peschiere, i giardini e gli impianti idrici dell’intera Reggia, il Palazzo Reale di Carditello. La portata dell’acquedotto, ancora, è buona ad irrigare i campi agricoli, ad abbeverare il bestiame prima di immettersi nell’acquedotto Carmignano che giunge, a sua volta, fino a Napoli.

Lungo il percorso, poi, è possibile ammirare “I ponti della Valle” che, con i suoi 529 metri di lunghezza, fu il ponte più lungo d’Europa, all’epoca, con triplici arcate in numero di. 19, 29 e 43 (dal basso verso l’alto).
“Il sogno vanvitelliano – commenta Stallone – prende corpo con le grandi e magnifiche architetture dei Palazzi reali di Carditello e della Reggia di Caserta, del progetto illuministico delle Seterie di San Leucio e dei Centri storici tra i più belli d’italia quali Sant’Agata de’ Goti e Caserta Vecchia.
Questo è il sogno da realizzare – prosegue ancora il responsabile del progetto “ Vanvitellando” – L’acqua della sorgenti del “Fizzo” ancora oggi scorrono nelle condotte dell’antico acquedotto, consentendo alle cascate della Reggia di Casarta di mantenere l’antico splendore. Oggi dobbiamo semplicemente “sognare” di nuovo per realizzare un grande progetto: l’idea nel nostro caso si inverte, l’acqua si trasforma in “flusso turistico”, la sorgente è la Reggia di Caserta da dove parte il turista che, dopo aver ammirato il palazzo Reale, viene introdotto in una passeggiata pedo-ciclabile verso la sorgente del Fizzo, lungo il percorso dell’acquedotto Carolino, per attraversare e scoprire le emergenze storiche, architettoniche, e paesaggistiche uniche nel suo genere, e sopra descritte”.
Oggi, grazie all’impegno delle associazioni “San Giovanni al Borgo” e “Taburno Trekking Montesarchio” si potrà riscoprire tale bene prezioso, Patrimonio Unesco dal 1997, che sarà fruibile – il giorno successivo al momento convegnistico – (domenica 23) con una passeggiata, suddivisa in tre percorsi:
Percorso breve (partenza ore 7:30 dal Ponte Carlo III al Torrino 14 – laghetto di Moiano – distanza 3 chilometri;
Percorso medio (partenza ore 9 dal Torrino 14 fino al Torrino 20 di Sant’Agata dei Goti – distanza 11 chilometri;
Percorso Intero (percorso breve + percorso medio) – distanza 14 chilometri – con rientro alle ore 14.
L’organizzazione raccomanda di munirsi di abbigliamento idoneo. Contributo volontario per bus di rientro al punto di partenza (euro 3). Sempre ai fini organizzativi è utile la prenotazione telefonica (Mario Cecere 3387003535).