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Riceviamo e pubblichiamo la nota stampa a firma del dr. Giuseppe Gentilcore, segretario generale C.U.B. Sanità Italiana Benevento.                                                                                                                                                                

La Casa di riposo per anziani di Molinara CARPA è stato un fiore all’occhiello del paese fortorino per 50 anni circa. Gli ospiti, provenienti da varie località fortorine e della provincia di Benevento, sono stati assistiti nel tempo da diversi dipendenti, 17 negli ultimi anni, che si sono distinti per capacità, umanità, spirito di servizio.

Finora la struttura, affidata in gestione alla cooperativa Integra, ha funzionato facendo fronte alle spese con le rette degli anziani ospitati e con un finanziamento del Comune, ma recentemente l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Giuseppe Addabbo ha deciso che dal primo novembre 2023 la casa per anziani deve chiudere.

Infatti l’amministrazione Addabbo prima con una PEC, dal contenuto tuttora ignoto, ha comunicato alla cooperativa Integra che l’appalto avrà termine il 31 ottobre 2023 e poi con una lettera ha invitato le famiglie degli anziani a trasferire altrove gli attuali ospiti.

In una recente assemblea, o meglio un lungo delirante comizio, il sindaco ha comunicato che la grave decisione è stata assunta perché il Comune non può sostenere i costi di gestione della Casa anziani che sono cresciuti, secondo lui, per una presunta vertenza dei lavoratori dipendenti di Integra, che avrebbero, a suo avviso, preteso, recentemente, aumenti esagerati, seppur legittimi.

Addabbo, infatti, sostiene che le richieste dei lavoratori sono giuste ma poi attacca violentemente e con gravi falsità la C.U.B. Sanità di BN, gli operatori e le opposizioni consiliari che secondo lui avrebbero fatto fallire il servizio, senza però mostrare uno straccio di documento relativo ai reali costi.

Allora, siamo costretti a fornire noi le informazioni che il sindaco omette per nascondere le responsabilità della sua gestione.

Proprio i documenti, infatti, dimostrano chiaramente che NON ESISTE alcuna recente vertenza salariale dei lavoratori e che i costi potevano quadrare se il Comune avesse controllato la gestione!

Bisogna innanzitutto ricordare che a dicembre 2020 con la determina n.126 il Comune di Molinara ha affidato per due anni, 2021-2022, il servizio infermieristico – tutelare – mensa C.A.R.P.A. e scolastica alla cooperativa Integra che già lo gestiva sin dal febbraio 2014.

Per il costo del lavoro, cioè stipendi, contributi ecc., con l’aggiudicazione e con successivo contratto valido per il periodo 2021 – 2022 il Comune si impegnò a pagare 355.000 euro all’anno alla cooperativa e così ha fatto finora.

Nonostante questo corposo finanziamento, risulta che la cooperativa nel 2021 ha speso per pagare i 17 lavoratori in part-time e versare i contributi dovuti, circa € 240.000,00, cioè circa € 115.000,00 in meno rispetto ai 355.000 euro previsti. 

Al termine dell’anno 2021, i 17 lavoratori che vantavano compensi, per differenze retributive, per migliaia di euro, assistiti da un sindacato, che non era la C.U.B. Sanità di BN, firmarono con la Cooperativa Integra un accordo che prevedeva la loro rinuncia alle giuste pretese in cambio del contratto per lavoro a tempo pieno.

Il Comune di Molinara era testimone di quell’accordo, lo conosceva benissimo e sapeva che la cooperativa era tenuta a rispettare le condizioni economiche previste dal Contratto Nazionale di Lavoro.

Invece, per l’anno 2022 Integra non ha rispettato il Contratto e risulta aver speso per stipendi e contributi euro 370.000,00 a fronte dei 425.000,00 euro stanziati dal comune, ovvero 355.000,00 previsti dall’appalto ai quali il Comune ha aggiunto con determina n. 40 del maggio 2022 altri euro 70.000,00 poco prima delle elezioni comunali del 12 giugno 2022; 

Quindi per lo scorso anno Integra aveva a disposizione 425.000,00 euro per il costo del lavoro ed invece ne ha spesi 370.000,00.

Il Contratto di appalto tra il Comune e la cooperativa Integra è stato prorogato fino al 31 ottobre 2023 ma l’amministrazione Addabbo con le delibere di giunta n.2 del 01.02.2023 e n.8 del 17.02.2023 ha deciso che il servizio Casa per Anziani, visti i costi, deve essere privatizzato, cioè gestito da una società che dovrebbe rinunciare a qualunque finanziamento del Comune, sostenere tutte le spese solo con le rette pagate dagli ospiti ed altri ipotetici introiti e versare al Comune il fitto per l’uso della struttura.

Naturalmente Addabbo e soci questo Pantalone non l’hanno ancora trovato ma i lavoratori della struttura, dinanzi a questa strampalata ipotesi di privatizzazione, si sono semplicemente attivati quantomeno per pretendere il rispetto dell’accordo di dicembre 2021.

NON C’E’ nessuna nuova vertenza salariale con presunte richieste esose da parte dei lavoratori che Addabbo dipinge come i responsabili del fallimento del servizio.

Il sottoscritto ha solamente assistito i lavoratori che hanno chiesto, semplicemente, il rispetto dell’accordo di dicembre 2021 e del Contratto di Lavoro e quindi i compensi dovuti da parte della cooperativa che nel 2021 ha ricevuto dal Comune 355.000,00 euro per costo del lavoro ed invece risulta averne spesi solo 240.000,00; Nel 2022 la cooperativa ha ricevuto dall’ente 425.000,00 euro per Costo del Lavoro ed invece risulta ne abbia spesi solo 370.000,00 per stipendi, contributi, ecc.;

L’amministrazione Addabbo che conosceva l’accordo di dicembre 2021, non ha controllato la corretta utilizzazione dei fondi elargiti per costo del lavoro.

Poi, non avendo trovato il Pantalone che fa risparmiare al Comune un po’ di soldi e addirittura paga il fitto per la struttura, ha deciso di confermare nel Bilancio di previsione del 2023 la spesa di 355.000,00 euro per pagare alla cooperativa Integra il costo del lavoro.

Attenzione, la previsione di spesa copre tutto l’anno e quindi il servizio potrebbe continuare fino al 31/12/2023. Perché il Comune ha comunicato alla cooperativa Integra che il servizio deve cessare il 31 ottobre 2023?

Che cosa è successo davvero? Perché l’amministrazione Addabbo ha deciso di chiudere la casa anziani costringendo già molti ospiti a trasferirsi in altre strutture?