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Benevento – Il passato in quattro giorni. Non è il titolo di un film, ma ciò che attende il Benevento che si troverà a fare i conti – in rapida successione – prima con Marco Baroni e poi con Cristian Bucchi. Ma se è vero che le gare vanno affrontate una per volta, come si sono affrettati a precisare Inzaghi e i suoi dopo la sconfitta con il Pescara, il mirino è al momento puntato esclusivamente sui grigiorossi, reduci dal pari interno di ieri sera con il Frosinone con tanto di vittoria sfiorata in un finale-thrilling. 

Diversi i correttivi da apportare per non ripetere la deludente prestazione di Pescara, ma a venire in soccorso potrebbero essere le notizie relative ai calciatori rientranti. Chi tornerà di sicuro nell’elenco dei convocati sarà Andrès Tello, la cui espulsione rimediata contro il Perugia ha finito paradossalmente per pesare più sulla trasferta in terra adriatica che sull’esito del big match interno con gli umbri.

Con il colombiano in campo il Benevento avrebbe probabilmente perso lo stesso, ma avrebbe avuto al tempo stesso sicuramente un equilibrio maggiore a centrocampo che non è riuscito a trovare per gran parte dei novanta minuti.

Se dovesse rientrare anche Kragl, per Inzaghi si aprirebbe una varietà di scelte di scelte da non sottovalutare. E’ indubbio che Tello e il tedesco siano esterni dalle caratteristiche differenti rispetto a quelle di Improta e Insigne, calciatori offensivi e poco dediti ad accentrarsi per dare una mano ai due mediani, costantemente in inferiorità numerica contro il Pescara.

Per intenderci, all’Adriatico-Cornacchia i giallorossi hanno messo in campo un 4-4-2 a trazione anteriore, ma è sotto gli occhi di tutti che l’equilibrio maggiore in questo inizio di stagione sia stato trovato quando almeno uno dei due esterni rispondeva alle caratteristiche – per natura o fisicità – di un centrale di centrocampo, o quantomeno di un interno (Tello, appunto, o lo stesso Kragl).

Non è un caso che le prove considerate più convincenti sul piano della produzione offensiva siano state quelle offerte contro Cittadella, Salernitana ed Entella, quando almeno uno dei due è stato schierato nell’undici iniziale garantendo copertura e maggiore facilità all’azione dei due centrali di centrocampo.

Il tutto tenendo ben presente il rientro di Schiattarella, che aumenta non solo le opzioni da prendere in considerazione per la formazione iniziale, ma anche quelle riguardanti un cambio di passo (o di modulo) a gara in corso. A Pescara il passaggio al 4-3-1-2 è arrivato troppo tardi, subito dopo il 2-0, quando il partenopeo ha preso posto in cabina di regia lasciando a Viola il ruolo di mezzala. Non è escluso che le cose possano cambiare. 

Foto: facebook Pescara Calcio