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Di fronte al silenzio e all’ambiguità dei governi occidentali, la società civile sta scendendo in campo per denunciare e fermare il massacro del popolo palestinese, che ha assunto i caratteri di un vero e proprio genocidio. La CGIL Benevento, in linea con la mobilitazione nazionale, aderisce e partecipa attivamente all’iniziativa di Benevento il 04 settembre e a quella di Napoli il 06 settembre, cruciali per sostenere la missione umanitaria della Global Sumud Flotilla e per chiedere al Governo italiano un cambio di rotta decisivo.
La Global Sumud Flotilla rappresenta la più grande iniziativa nonviolenta della storia recente per spezzare l’embargo e l’isolamento della popolazione palestinese di Gaza, assediata e affamata.

Composta da oltre 50 imbarcazioni e delegati provenienti da 44 Paesi, questa flotta internazionale di attivisti, medici, giornalisti e figure pubbliche, si sta dirigendo verso Gaza per portare aiuti umanitari vitali, denunciando al contempo le violazioni del diritto internazionale. Le minacce di Israele di trattare gli attivisti come “terroristi” confermano l’urgenza e il coraggio di questa missione. Non è più il tempo delle parole, ma dell’azione.
Per queste ragioni, la CGIL Benevento aderisce e invita la cittadinanza a partecipare a un presidio locale di supporto il 4 settembre alle ore 19.00 presso il ponte ciclopedonale “Silvano Pagliuca”. Sarà un momento per mostrare in tempo reale la nostra vicinanza a chi sta rischiando la propria incolumità per la causa dei diritti umani.
Il secondo appuntamento fondamentale vedrà la CGIL Benevento partecipare alla manifestazione nazionale indetta dalla CGIL in tutte le città italiane il giorno 06 settembre a Napoli, al Largo Enrico Berlinguer. Un’iniziativa corale che ha l’obiettivo di chiedere al governo italiano di onorare i propri obblighi morali e politici: far rispettare le regole internazionali, interrompere la fornitura di armi a Israele, e riconoscere lo Stato di Palestina.
La CGIL Benevento fa proprio il messaggio della Flotilla: unire le forze per difendere i diritti calpestati, la dignità dei popoli e la speranza che un futuro di pace e giustizia sia ancora possibile. La presenza di ciascuno è un passo concreto verso la fine della barbarie in corso.