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“Chiediamo un piano straordinario per l’agricoltura”: è la richiesta della Cia provinciale che ha riunito i propri organi questa mattina in via delle Puglie. L’assemblea provinciale della Confederazione agricola, svoltasi alla presenza del Presidente della Provincia Nino Lombardi e del consigliere regionale Mino Mortaruolo, è stata presieduta dal presidente provinciale Carmine Fusco insieme al presidente regionale Raffaele Amore. Tante le criticità emerse e i problemi che affliggono il comparto primario che sono state denunciate nel corso dibattito: la vastità dei problemi sul tappeto ha portato alla richiesta forte ed unanime di dare corso ad un vero e proprio piano straordinario capace di porre al centro delle iniziative strategiche socio-economiche le diverse filiere l’agricoltura.

Il fine è quello di promuovere azioni concrete verso il reddito dell’impresa agricola che oggi lamenta profonde cadute di profitti. In particolare, l’analisi della situazione si è quindi tramutata in un vero appello accorato per l’adozione urgente di un piano nazionale straordinario nelle parole del presidente Amore. Occorre che l’agricoltura e i suoi produttori possano risalire la china, ma questo deve avvenire subito. Occorre inoltre salvaguardare il sistema di attività sociali vitali per contrastare il processo di abbandono e spopolamento così da consentire la permanenza della popolazione e delle imprese sui territori, in modo particolare aree interne. Fusco ha spiegato: “E’ un periodo difficile. La campagna agraria del 2023 non è delle migliori. Tutti i comparti sono in negativo, da quello cerealitico a quello riguardante le olive e il comparto vitivinicolo. Perdite oltre il 60%. Abbiamo avuto perdite di flusso di gas notevoli. Le istituzioni devono attivarsi per dare serenità agli agricoltori soprattutto sui costi. Esiste poi una concorrenza sleale. Noi con le spalle larghe non ci siamo mai arresi. Le condizioni climatiche hanno influito”.

Sulla diga d Campolattaro e sul conseguente utilizzo dei milioni di metri cubi di acqua per l’agricoltura, il presidente Fusco è stato netto: “Una risorsa per tutto il territorio, non dobbiamo mollare la presa. Ci stiamo lavorando da due anni. Oggi parliamo di un progetto di irrigazione di circa 18 mila ettari e potalizzatore della Diga verso il Fortore”. 

Altra problematica sollevata da Fusco è relativa ai cinghiali. Il presidente Fusco ha spiegato: “Chiediamo l’abbattimento di circa 3500 cinghiali fino all’apertura della stagione della caccia, questo è un problema serio“. Poi un appello alle istituzioni: “Il nostro territorio è una miniera d’oro. Potremmo vivere di turismo ma non crediamo nell’accoglienza. Occorrerebbe puntare sul turismo agricolo”.

Poi l’apertura agli agricoltori che protestano in questi giorni per le strade d’Italia: “Ci siamo forse distratti e non abbiamo seguito le attività degli agricoltori sul territorio. Dobbiamo organizzare incontri formali e discutere dei problemi. Occorre creare un rapporto familiare o quasi. Bisogna aprirsi e incontrarsi almeno una volta al mese”.

Il presidente della Cia Campania Raffaele Amore ha poi detto: “Volevamo portare il malessere degli agricoltori al Governo ma non siamo stati seguiti e oggi ci troviamo con i trattori in strada a protestare. Ci sono problemi ad interloquire con l’Europa. Noi con la Regione ci confrontiamo sempre e con l’assessore Caputo stiamo presentando soluzioni per migliorare la gestione. Occorre adattarci ai cambiamenti climatici. Occorre salvaguardare il reddito degli agricoltori”. Sulla Diga, il presidente Amore ha sposato la linea del presidente Fusco: “Noi senza acqua non riusciamo a produrre”.