- Pubblicità -
Tempo di lettura: 3 minuti

Benevento – E’ un messaggio di speranza quello lanciato questo pomeriggio da Michele Martino, portavoce dell’Associazione Libera, al termine dell’ennesima manifestazione di sensibilizzazione per consentire alla collettività di riappropriarsi di un bene. Nello specifico oggi è toccato all’ex proprietà Ciotta, un ampio capannone che si trova di contrada Olivola che la mafia aveva sottratto ai cittadini.

Con Martino, nell’ambito della Giornata di impegno e di lotta del Festival Civile, erano presenti le massime Istituzioni civili e religiose a testimoniare ancora una volta l’attenzione e l’impegno in questa lotta. Il Sindaco Mastella, il Procuratore della repubblica Policastro, il Questore Bonagura e l’Arcivescovo Accrocca stanno da tempo seguendo la vicenda e anche oggi hanno voluto ribadire che non hanno intenzione di arrendersi: quel bene sottratto alla mafia nell’ambito di un’inchiesta della Direzione Distrettuale deve diventare un bene al servizio di tutti i cittadini, dovrà avere una destinazione ad uso pubblico.

Le Istituzioni da tempo inseguono questo obiettivo. Rappresentanti e cittadini, dopo aver sostato all’esterno della struttura, sono anche entrati all’interno della proprietà confiscata, a testimonianza della propria determinazione. Mastella, a questo proposito, ha dichiarato: “Non è mai mancato il nostro impegno per riconvertire questo bene confiscato ad una struttura al servizio della collettività, ma i problemi che dobbiamo affrontare per ristrutturare questa sede sono enormi. Non abbiamo soldi in qualità di Comune. Abbiamo chiesto il supporto del Ministero delle Finanze, ma la risposta che abbiamo avuto non è stata positiva. La nostra disponibilità è piena ma ci sono difficoltà oggettive evidenti”.

Martino, dal canto suo, ha sottolineato la necessità che il capannone debba essere messo in sicurezza per essere riconsegnato ai cittadini. “E’ un momento particolare per lo Stato. Ci vuole unità per riappropriarci del bene. Qui nel Sannio ci sono beni confiscati alla criminalità organizzata ma questi beni bisogna utilizzarli. Noi in provincia abbiamo una realtà virtuosa che è quella di Melizzano  e non possiamo permettici il lusso di abbandonare questi beni. Occorre un momento di impegno di coralità  politica da parte di tutti. La lotta alle mafie non richiede divisioni”. 

Il Procuratore Aldo Policastro ha invece voluto far emergere che qualche passo in avanti nella tormentata vicenda lo si è compiuto: “Fino a ieri questo posto era inaccessibile, oggi abbiamo fatto un piccolo passo in avanti perché siamo entrati all’interno della struttura”.

Il Questore Luigi Bonagura ha quindi lanciato l’idea che il prossimo anno la festa della Polizia venga celebrata presso la proprietà confiscata. L’arcivescovo Accrocca ha parlato di una battaglia di civiltà per questo intento comune delle Istituzioni di riappropriarsi di un bene che era stato sottratto ai cittadini: “Prendiamo coscienza della cultura della legalità. Riappropriamoci del nostro futuro. Occorrono per le aree interne progetti seri. Abbiamo potenzialità che non possiamo dimenticare. Dobbiamo agire e acquisire la cultura della legalità partendo dalle piccole cose chiedendo ad esempio lo scontrino. La cultura deve partire dal basso”.