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Benevento –  La triste e complicata vicenda risalente alla notte tra venerdì e sabato 5 agosto  2017 quando l’attore 53enne Roberto Azzurro, intorno alla mezzanotte, veniva rinvenuto, sanguinante sull’asfalto, nei pressi dello svincolo di Paupisi sulla SS 372, vive l’ennesimo colpo di scena. Stamane, infatti, era attesa la sentenza per  il  37enne di origini brasiliane, Paulo Francisco Da Silva, accusato di tentato omicidio, rapina e sequestro di persona proprio ai danni dell’attore napoletano e invece il giudice, dottoressa Loredana Camerlengo, dopo aver ascoltato le richieste del PM Francesca Saccone, le relazioni dei periti sullo stato psichiatrico dell’imputato e le parti civili, ha deciso di disporre una nuova perizia medico legale per accertare l’entità delle lesioni e se queste hanno effettivamente causato un pericolo di vita per Azzurro e la dinamica precisa dell’aggressione visto che Da Silva riportava una ferita da taglio. Decisione che ha sconvolto Roberto Azzurro, difeso dall’avvocato Laura Silvestri e che servirà a comprendere se Da Silva ha risposto eccessivamente a una aggressione oppure, come prospettato dall’accusa, ad aggredire violentemente Azzurro.

Nel frattempo Da Silva resta in carcere. Respinte infatti le richieste del legale del brasiliano, Antonio Bruno Romano, sulla possibilità di attenuazione della misura cautelare sussitendo, secondo il giudice, il pericolo di reiterazione del reato. L’udienza è rinviata al 13 dicembre per la nomina del medico legale.

Processo, ricordiamo, celebrato con rito abbreviato e condizionato dalle perizie psichiatriche ammesse dal giudice Camerlengo (oltre al professor Ricci, Luca Bartoli, Ferdinando Melchiorre per il Da Silva e il dottor Icro Maremmani  di Pietrasanta (LU) per Azzurro) per valutare la capacità di intendere e di volere del Da Silva. 

Una vicenda che fece scalpore in città anche dopo l’intervista rilasciata ad Anteprima 24 dall’attore napoletano vittima dell’aggressione, in cui dichiarò “di aver paura di incontrare tra 5 anni il mio aggressore per la strada” e “di essere un miracolato come Lucky Luciano”.