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Benevento – Riceviamo e pubblichiamo la nota stampa del gruppo Gioventù Nazionale a firma del portavoce provinciale Niccolò Profeta.

Ci siamo oggi riuniti, nella via che porta il suo nome in Benevento, per commemorare, a 28 anni dalla sua scomparsa, un grandissimo Uomo della nostra recente storia, assassinato brutalmente nell’attentato passato alla storia come “Strage di via D’Amelio”: Paolo Borsellino.

Un grandissimo uomo e un grandissimo magistrato fatto fuori dalla “montagna di cacca”, per dirla alla Peppino Impastato, altra vittima di mafia.

Un uomo che tutti noi dovremmo prendere come esempio, per la sua perseveranza, per i suoi valori, per il suo impegno nella lotta in difesa dello Stato e della “res publica” e, infine, per il suo sacrificio verso tutti noi cittadini che ora dobbiamo far sì che questo sacrificio non sia stato vano.

La lotta alla criminalità organizzata, qualsiasi nome essa assuma, deve partire da tutti noi, da ogni singolo cittadino, perché è solo così che un giorno potremmo sperare di debellarla per sempre ed aggiungo che è solo così che possiamo ripagare e commemorare pienamente l’impegno di persone come Paolo Borsellino, Giovanni Falcone e tantissimi altri.

Ci tengo a ringraziare a nome di tutti noi ragazzi sia chi di mestiere si schiera in prima linea ogni giorno in questa battaglia, quindi forze dell’ordine e magistratura, ed anche le numerose associazioni civiche che portano avanti numerose battaglie, come l’associazione Libera che qui in città è molto attiva.

Un piccolo dubbio ci soggiunge alla mente nel pensare a come sarebbero andate le cose se nel ’92, su proposta dell’Movimento Sociale Italiano, Borsellino fosse stato eletto come Presidente della Repubblica Italiana, ma ora non è tempo né di se e né di ma, è tempo di darsi da fare.

Per questo Gioventù Nazionale oggi innalza la figura di Paolo Borsellino ad eroe nazionale e spera vivamente che tutti possano seguirlo come modello di vita. Si vuole inoltre portare all’attenzione dell’amministrazione comunale che forse sarebbe il caso di intitolare a due personaggi della caratura di Falcone e Borsellino un parco, un giardino pubblico o quantomeno una strada più centrale e curata rispetto a quella nella quale ci siamo recati oggi. “Parlate di mafia. Parlatene alla radio, in televisione, sui giornali. Però parlatene”.