- Pubblicità -
Tempo di lettura: 3 minuti

Benevento – In un’atmosfera di grande commozione e profondo dolore è stato celebrato nel pomeriggio, nella Chiesa di Santa Maria di Costantinopoli, il rito funebre per Mauro Balestrieri, il 12enne rugbista deceduto ieri all’Ospedale pediatrico “Santobono” di Napoli dove era ricoverato da un mese. Il rione Ferrovia, dove il ragazzo ha vissuto i suoi anni, si è mobilitato attorno a quella bara bianca in cui Mauro ha ricevuto l’ultimo saluto.

Erano in tanti a rendergli omaggio: amici, compagni di scuola, compagni squadra, il mondo del rugby cittadino e provinciale. Il dolore della città per una giovane vita stroncata è stato testimoniato dalla presenza del Sindaco Clemente Mastella.  La pur capiente navata della Chiesa di Santa Maria di Costantinopoli non ha potuto ospitare le tante persone che hanno voluto testimoniare il proprio dolore e la propria vicinanza alla famiglia del giovanissimo rugbista. Anche il sagrato e lo stesso marciapiede su cui si affaccia la Chiesa non sono stati sufficienti a contenere la folla dolente. 

La strenua lotta di Mauro per riconquistare la vita era cominciata il 9 ottobre sul campo ‘Alfredo Dell’Oste’, nel quartiere Pacevecchia, dove la squadra del Rugby IV Circolo stava partecipando ad un torneo: un malore lo aveva fatto di colpo cadere al suolo, a margine di una delle partite in programma. Il disperato intervento dei primi soccorsi, il trasporto verso il vicino ospedale “San Pio” e poi il trasferimento in eliambulanza verso il capoluogo regionale per il ricovero al più specializzato ‘Santobono’ e tutto il prodigarsi dei medici, alla resa dei conti non sono serviti a salvargli la vita.
Oggi il ritorno a Benevento in un carro funebre, accompagnato dai genitori e dalla sorella. 

Ad officiare la Santa Messa è stato don Pompilio Cristino, il parroco di Santa Maria di Costantinopoli, che aveva partecipato in prima persona ad una fiaccolata di preghiera qualche sera fa quanto tutti speravano in un miglioramento, nonostante la gravità della situazione ed il perdurare della prognosi riservata. 

“Ora corri con gioia nei prati verdi del Paradiso. Ora fai parte della squadra di Dio” – il pensiero dedicato da Don Pompilio nell’omelia. Il parroco ha cercato le parole che potessero dare un conforto ai genitori e alla sorella di Mauro, straziati dal dolore: “Abbiamo pregato, sperato, implorato il Dio della vita. Abbiamo effettuato una fiaccolata silenziosa per pregare. Oggi siamo qui a chiedere perché Dio ha voluto tutto questo. Oggi siamo qui a manifestare il nostro grido la nostra sofferenza. Mauro era un ragazzo buono aperto alla vita e amava la sport. Questo nostro dolore diventi preghiera. Tu ci hai lasciato il nostro cuore turbato” ha proseguito il sacerdote. 
 
Don Pompilio si è poi rivolto ai tanti ragazzi, molti dei quali in lacrime, presenti oggi in chiesa, per infondere loro coraggio. “Amate la vita, ragazzi. E’ un dono unico e meraviglioso. Impegnatevi nel nome di Mauro. Siete la nostra speranza in questa società. Amate i valori veri”.
 
Al termine della funzione religiosa, molti amici e compagni di squadra hanno voluto pronunciare qualche parola, rispolverare qualche ricordo, rivolgere qualche pensiero al cospetto di una perdita così grande. Sono stati riportati aneddoti e attestati di stima per un ragazzo che nonostante la giovane età è stato di esempio per tutti: “Abbiamo sempre apprezzato la tua sincerità e la tua innocenza. Ora ti immaginiamo che potrai guidare un autovettura della Formula Uno che amavi tanto”.
I palloncini bianchi che si sono levati verso il cielo mentre la bara bianca lascia la Chiesa per il Cimitero hanno chiuso un  pomeriggio di novembre che i raggi del sole non sono riusciti a rendere meno triste.