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Sassinoro (Bn) – Riceviamo e pubblichiamo la nota stampa a firma del Comitato Civico “Rispetto e tutela del territorio” Sassinoro.

“In merito alle dichiarazioni del Governatore De Luca sull’impianto di compostaggio a Sassinoro, in questi quasi due anni di lotta, nonostante gli abbiamo scritto e chiesto un appuntamento più volte, non ci ha mai risposto né ricevuto.

A quanto pare siamo considerati cittadini di serie C-ompost.

E intanto continua a dichiarare sciocchezze e ad argomentare in modo osceno affermando che l’impianto si deve fare perché allevierebbe i problemi dei rifiuti in provincia e in Campania.

Una dichiarazione di una bassezza unica, perché l’impianto come si sa è privato pertanto non fa parte del sistema regionale. Essendo una iniziativa privata, potrebbe andare a prendere i rifiuti ovunque, e portarli qui aggravando ulteriormente il problema dei rifiuti.

Il Comitato in questo anno e mezzo ha dimostrato con studi di esperti che quell’impianto creerà seri problemi:

Il capannone è su una falda acquifera che la ditta tenta invano di intubare e che fa parte di una rete di acque che passano accanto e sotto il capannone e sfociano immediatamente nel fiume Tammaro posto a pochi metri di distanza e su tale questione è stata chiamata l’Autorità di Bacino dal Giudice del Tar Campania ad esprimersi sulle distanze.

Lo stesso fiume (area SIC) afferisce immediatamente e riempie il bacino di Campolattaro tra l’altro oasi WWF, sul quale c’è un progetto di potabilizzazione voluto dal Ministero delle Infrastrutture che ha interpellato Regione e Provincia in merito e ha avuto due risposte discordanti tra loro, con la risposta della Regione che è collocabile tra il ridicolo e l’osceno.

In più siamo in un’area ad altissima sismicità (dovunque è vincolo escludente), recentemente illustrata dal prof. Guadagno e dal prof. Ciarcia dell’ Università del Sannio, nonché geologici, intervistati in merito allo sciame sismico degli ultimi giorni a Benevento.

Tutti elementi che avrebbero dovuto essere posti al vaglio della Commissione VIA e che invece i membri di quella Commissione hanno glissato.

Abbiamo inoltre dimostrato attraverso uno studio condotto da un ingegnere ambientale perito del tribunale di Napoli che quell’impianto anche se tenuto come una reliquia avrà delle perdite nel suolo del 5%.

Se De Luca prima di parlare leggesse qualche carta, noterebbe che nel decreto firmato dai suoi dirigenti che autorizza la ditta alla realizzazione dell’impianto, tra i rifiuti da trattare ci sono ceneri, fanghi industriali oltre a far comparire nel progetto 3 codici CER al momento non identificabili, per cui è un pericolo caro Presidente e lo è per l’intero territorio, come le pale eoliche che nella scorsa campagna elettorale aveva detto che ne avrebbe bloccato la realizzazione.

Siamo stanchi di essere visti come la periferia della Campania, noi siamo la parte sana e vogliamo rimanerlo.

I ridicoli non siamo noi che lottiamo per dare un futuro ai nostri figli cosicché restino qui, ma questo Governo regionale che in 5 anni non ha capito che per governare bene bisogna innanzitutto conoscere i territori e la gente che li vivono, chiedere loro qual è la politica migliore da attuare per migliorare le loro vite. Altrimenti se si decide autonomamente, seduti su una poltrona a Napoli, beh allora è solo un affare per pochi a discapito di tutti Noi.

Qualora ne avesse il buonsenso e il coraggio, siamo sempre pronti a un confronto faccia a faccia.

Chiediamo, come ha accolto il suo delegato di partito a cui ha concesso l’autorizzazione, di ricevere anche noi, in modo da poter esporre le nostre ragioni non tanto da comitato ma da cittadini qualora ritenesse che anche noi abbiamo lo status di cittadini Campani pur non abitando a Scafati.

Rivolgiamo un appello alla magistratura di far luce sulla questione, visti i molteplici esposti arrivati anche da parte di cittadini, istituzioni e pubblici ufficiali servitori dello Stato, prima che sia troppo tardi”.