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Sopralluogo questa mattina in Piazza Cardinal Pacca da parte del Dirigente Antonio Iadicicco del Comune di Benevento. L’area, interessata da giorni da una campagna di scavi archeologici e, soprattutto, investita da roventi polemiche di natura politica, non ha ancora smesso di rivelare tutti i segreti nascosti nelle sue viscere.

A giudizio del Dirigente le tombe di epoca medievale, che sono venute alla luce, furono investite dai pesanti bombardamenti aerei del 1943 che contribuirono notevolmente a devastarle anche se erano ricoperte da costruzioni precedenti. La campagna di scavi annunciata da Iadicicco continuerà, perché sono stati reperiti altri 100 mila euro per proseguirla, ma è evidente, ha precisato lo stesso Iadicicco, che anche tali risorse aggiuntive non potranno coprire l’intero fabbisogno considerata la vastità dell’area da esplorare.

In ogni caso, ha comunicato Iadicicco, l’Infopoint previsto a suo tempo nella piazza si farà egualmente, nonostante gli scavi, ma sarà di dimensioni ridotte. Il dirigente ha rimarcato: “Aspettiamo una relazione dettagliata da parte degli archeologi. I ritrovamenti di un possibile tempio egizio non sono al momento riscontrabili con quanto ritrovato sin ad ora. Abbiamo ritrovato tombe completamente devastate dal bombardamento”. Poi ha aggiunto: “Siamo orgogliosi di aver finalmente dato alla luce degli scavi in un’area che era destinata a parcheggio”. 

Sul futuro, il dirigente ha spiegato: “Sarà di natura tecnica. La Soprintendenza ci ha dato indicazioni su come preservare questi scavi, in mancanza di fondi. Solo quest’amministrazione con il Pics ha dato 60 mila euro per gli scavi archeologici. Ieri siamo stati in Regione e avuto  la possibilità di destinare ulteriori fondi agli scavi che proseguiranno nelle forme e nei contenuti previste dalla soprintendenza. Troviamo una soluzione possibile però. Ci sono forme di finanziamento agli scavi archeologici”. Iadicicco che ha assicurato che il sindaco è in contatto con il Ministero per reperire ulteriori fondi ha spiegato: “Quello che stiamo trovando è l’inizio di una bellissima storia. Non è la fine. Stiamo preservando gli scavi, all’aria aperta subirebbero grossi danni. Questa è una soluzione temporanea. Il nostro grande problema sono la mancanza di fondi”. Sul front office, il dirigente ha chiarito: “Questo deve essere il luogo centrale da dove partono i percorsi turistici. Questa deve essere l’occasione dove i turisti possono essere accolti. Qui non stiamo costruendo una centrale nucleare, bensì un front office di accoglienza turistica. Questo probabilmente sarà il più bel parco archeologico della città”.