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Il solito De Luca. Sempre all’attacco, mai politically correct. Anche in una cornice tutto sommato istituzionale, come la presentazione da parte di Confindustria del rapporto sull’economia sannita (leggi qui), il governatore ha vestito i panni del “picconatore” e sferzato i suoi nemici. Quelli attuali, come il Movimento Cinque Stelle o il centrodestra, ma anche quelli ‘potenziali’, è il riferimento è per il sindaco di Benevento Clemente Mastella.

Ogni tanto qualcuno ritorna strumentalmente sulla contrapposizione tra le aree interne della Campania e le altre zone della regione. Ma è fuori tempo massimo. Con me non funziona” – il pensiero dedicato dall’inquilino di palazzo Santa Lucia alla fascia tricolore del capoluogo sannita, mai nominata ma che proprio sulla difesa della province interne della Campania sta costruendo la sua possibile candidatura alle regionali del 2020.

Per la verità, anche il numero uno della Rocca, Antonio Di Maria, nel suo discorso di ieri ha “tentato” di riproporre la questione. “Ma si è fermato a tempo perché si è spaventato” – ha chiosato serafico De Luca.

“Per la prima volta – ha poi aggiunto – Benevento non è orfana alla Regione Campania. Mai come in questi anni, il Sannio è stato oggetto di finanziamenti e di attenzioni”.

Ancora più veemente, comunque, l’affondo contro il governo: “Dovevano spezzare le reni a Juncker, annunciavano guerra agli Stati Uniti di Trump e alla Cina di Xi Jinping. Ora sono tornati coi piedi per terra, forse perché hanno compreso che la realtà si cambia con la fatica e buttando il sangue, non raccontando palle con i tweet. Nel frattempo, però, in questi quattro mesi, ci siamo bruciati un miliardo e mezzo di euro”.

E in un crescendo crozziano, Di Maio e Di Battista – “che panza a mare dispensa le sue encicliche settimanali” -sono diventati il bersaglio preferito del governatore. Redarguita anche la platea. Che pure applaudiva le sue stoccate. “Un terzo di voi li ha votati, è statistica. In democrazia ci sta punire chi ha fatto male ma poi bisogna confrontarsi con la dura realtà: pentitevi”.

E magari sarà stato proprio questo invito a fare ammenda a far scattare la senatrice grillina Sabrina Ricciardi. Assistito allo show, la parlamentare pentastellata ha esplicitato tutto il suo disappunto al presidente della Regione Campania. “Si vergogni” – ha urlato infine la Ricciardi. “E perché mai? Case abusive non ne ho”. Poi le porte si sono chiuse. E il sipario pure.