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Benevento – Svolta per 123 lavoratori degli ex-consorzi rifiuti.  Il nuovo progetto d’intervento nella gestione del ciclo rifiuti, della durata di 18 mesi, partirà entro la fine di marzo ma non nella città capoluogo.
Gli ex dipendenti dei 3 consorzi rifiuti del Sannio hanno ricevuto garanzie in tal senso nel corso del summit in Regione Campania con il vice governatore Fulvio Bonavitacola, delegato proprio alle politiche dell’ambiente.
Il progetto d’intervento riguarda la cooperazione alla raccolta differenziata dei rifiuti e questo dovrebbe quindi spianare la strada ad un ulteriore progetto per la durata di altri 18 mesi che invece sarà destinato allo sviluppo della metodica delle compostiere per il trattamento di una delle frazioni del ciclo dei rifiuti, quello dell’umido o frazione organica.
Benevento, tuttavia, città capoluogo ed il Comune di gran lunga più popolato del Sannio, non ha inteso partecipare al progetto promosso dalla Regione. E’ quindi ovvio che con l’esclusione del Comune con il maggior numero di abitanti e quindi di produzione di rifiuti, l’intero impianto costruito in Regione rischia di assumere tutte le caratteristiche della precarietà.
Del resto, è questa la condizione che questi lavoratori vivono addirittura dal 2009 allorché il Governo centrale dichiarò ufficialmente chiusa l’emergenza rifiuti in Campania e riassegnò competenze e funzioni nella gestione del ciclo, chiudendo definitivamente la disastrosa Gestione Commissariale che produsse solo un gran numero di discariche sul territorio, nessuna reale capacità di controllo del processo, spese folli ed una serie di multe ultramilionarie (al giorno) da parte della Unione Europea.

Da quel 2009 la cronaca è stata invasa per mesi e mesi da manifestazioni di protesta sempre più esasperate da parte dei lavoratori che si trovarono senza lavoro. Ci fu anche una clamorosa spaccatura interna allorché, raggiunto un accordo di massima in Prefettura, affinché fossero riassorbiti dalla Società provinciale Samte, nel frattempo costituitasi a seguito della stessa legge che dichiarò chiusa l’emergenza, una delle sigle Sindacali, presenti al tavolo di trattativa, il Sindacato Azzurro, avviò una causa presso il Tar al termine della quale, di fatto, quel riassorbimento fu cancellato dai Magistrati e i lavoratori restarono senza lavoro. Comunque tutto questo è passato. Ora, a quanto è dato sapere, i 123 lavoratori del Sannio saranno riassorbiti dal Consorzio Unico che nel frattempo la Regione ha formato a seguito degli ulteriori sviluppi legislativi.

I dipendenti saranno dislocati in numerosi Comuni della provincia che invece hanno aderito al progetto che si avvia appunto a fine mese (tra questi: Calvi, San Leucio del Sannio, Apollosa). Questa dislocazione ha creato non poco malumore tra i lavoratori, i quali tuttavia hanno ricevuto rassicurazioni circa il fatto che saranno comunque collocati entro una distanza massima di 25 chilometri dalla propria città di residenza.