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Benevento – Idee, progettualità e beni reali per aiutare la cessione sociale. Si è svolto questa sera il primo incontro del ciclo di dibattiti: “Benevento tra sogno e realtà. Il patrimonio comunale nell’era del dissesto e della sicurezza. Come tutelare i beni comuni?“. Il dibattito, svoltosi in via Firenze nella sede del Lap asilo 31, è  stato incentrato sui beni comuni, sul modo di rendere funzionale e utile alla comunità un bene comune, inteso come bene pubblico a uso sociale. L’obiettivo degli organizzatori del seminario, dunque, era di individuare alternative all’abbandono e al depauperamento del bene tenendo conto del contesto storico segnato dalla richiesta di monetizzazione dei beni comuni, dal dissesto economico e dalla concezione di sicurezza del ministro dell’Interno Matteo Salvini.

A moderare l’incontro è stato Pasquale Basile (DemA Benevento) mentre a discutere sul tema sono stati: Angelo Moretti di Prologo Italia – Benevento, Antonio Iadicicco, Dirigente del settore Urbanistica – Attività produttive del Comune di Benevento, e Luigi De Giacomo, segretario nazionale del Comitato Rodotà. Basile ha raccontato l’esperienza del Lap Asilo 31, una realtà ormai storica per il quartiere del rione Libertà nata dopo la protesta di alcune insegnati precarie.

“Abbiamo avuto lunghe divergenze sia con l’Amministrazione guidata da Fausto Pepe che con quella di Clemente Mastella. Oggi è stato trovato un punto di incontro a dispetto di un fitto mensile che ci richiedevano di circa 1.500 euro. Somme improponibili per un bene ad utilizzo sociale”. Ha raccontato Basile, il quale ha rimarcato: “Oggi il Centro sociale depistaggio, dopo 20 anni di attività,  rischia di scomparire  e questa è una cattiva notizia. Benevento è una città in crisi ma ci sono tante energie, sopratutto partendo dalla conoscenza di persone che hanno saputo fare rete. Una forza basata sulle idee, sulle praticità e su un’idea di città”.

Non è stato tenero il dirigente comunale all’Urbanistica Antonio Iadicicco che, nel suo intervento, ha ha rimarcato: “Il certificato di agibilità per questa struttura è arrivato solo in questa settimana”. Il dirigente ha rimarcato il ruolo sociale che il Lap Asilo 31 ha rivestito in questi anni: “Una battaglia sociale che ha arricchito il quartiere. Un’amministrazione che si è trovata dinnanzi a un dissesto economico deve avere sicuramente un ritorno economico. Nel passato devo dire che non è stato sempre cosi. Associazioni sportive e sociali non pagavano nemmeno l’acqua o il gas per le strutture utilizzate”.

Ha quindi preso la parola Angelo Moretti: “E’ necessaria la progettazione. Si deve andare oltre le strutture, si incominci a pensare alle persone. Ripartire dai beni ma poi occorre utilizzarli e preservarli. Si spendono budget per costruire che si possono sfaldare in un attimo. La coesione sociale deve essere frutto di un investimento. Costruire beni immobili pensando di fare coesione sociale, ebbene stiamo sbagliando. Viviamo in una società individualistica, fatta di separazione e non di unione. Bisogna fare investimenti su progettazioni sociali e non costruire e poi lasciarli al loro destino“.