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Si è svolto oggi presso l’I.C. “Padre Isaia Columbro” di Tocco Caudio, Castelpoto, Foglianise il Convegno “Recycle the Present, sustain the Future. Quale futuro sostenibile per Agricoltura, Industria e Territorio”.

L’evento è rientrato nelle molteplici attività organizzate dall’I.C. nella settimana dal 23 al 27 ottobre in occasione della mobilità in Italia del Progetto Erasmus + “Leave Zero Waste for the future” con la partecipazione di delegazioni di studentesse, studenti e Docenti provenienti dalla Spagna, dalla Lituania e dalla Turchia.

Fortemente voluto dal Dirigente Scolastico Angelo Melillo, l’incontro ha rappresentato un importante momento di confronto sulla sostenibilità ambientale grazie agli interventi dei relatori: il Presidente dell’Ente Parco Regionale “Taburno – Camposauro” Costantino Caturano, il vicepresidente nazionale della Coldiretti Gennaro Masiello e il Presidente sezione giovani di Confindustria Biagio Flavio Mataluni, sulla sostenibilità ambientale.

Il Dott. Caturano ha focalizzato il suo intervento sulla necessità di preservare le tre dimensioni della sostenibilità, ecologia, equità, economia, nel territorio del Parco Regionale Taburno – Camposauro.

Il Dott. Masiello ha ringraziato il Dirigente Scolastico per la possibilità di interloquire con le nuove generazioni sull’importanza di un ritorno alla coltivazione e al consumo dei prodotti della terra, criticando aspramente le nuove frontiere della genetica industriale alimentare, ipotizzando lo sviluppo agricolo sostenibile quale volano di un’economia territoriale attualmente in sofferenza.

Il Presidente Mataluni si è soffermato sula necessità di un’azione sinergica tra il settore primario, secondario e le Istituzioni in modo da poter ripensare, nell’ottica della sostenibilità ambientale, il ciclo produttivo.

Sono intervenuto questa mattina all’Istituto Columbro di Foglianise, come presidente di Confindustria Giovani Benevento in merito al convegno Leave Zero Waste for the Future, che vede coinvolti oltre agli studenti dell’Istituto guidato da Angelo Melillo, che ringrazio, anche studenti da Spagna, Lituania e Turchia sui temi della sostenibilità in agricoltura, nell’industria e per il territorio. Temi cruciali su cui ho avuto il pacere di confrontarmi con il presidente di Coldiretti Masiello che ha dato in questi anni tantissimo su questo fronte all’agricoltura della nostra regione, in maniera quasi visionaria, e con l’amico Costantino Caturano che ha dato una guida illuminata, finalmente, all’Ente Parco Regionale del Taburno intuendone le potenzialità e alzando l’asticella della sfida dello sviluppo di queste aree.

Ma soprattutto mi ha fatto piacere affrontare il tema della sostenibilità con una platea di ragazzi, del posto e anche di scuole turche, lituane e spagnole.
Per quale motivo? Oggi spesso cadendo sempre nella solita retorica, cosa che sono arrivato a odiare da imprenditore e da rappresentante di confindustria, si va a finire nelle solite frasi fatte sui giovani senza valori, sempre al cellulare, privi di empatia e via con luoghi comuni. Invece i ragazzi oggi, e lo dico da padre, da giovane imprenditore, da rappresentante di Confindustria, hanno una consapevolezza dell’importanza dell’ambiente urbano, dell’esigenza di sostenibilità infinitamente maggiore delle generazioni che li hanno preceduti, hanno qualcosa da insegnarci da questo punto di vista e dovremmo starli a sentire.
Non vanno guardati col piglio paternalistico di chi propone alti ideali irrealizzabili, o addirittura derisi come è accaduto in questi anni: vanno presi seriamente perché nella sostenibilità ambientale sta il futuro di aree come le nostre, semplicemente.
La ricchezza di un territorio come quello campano d’altronde sta proprio nella sua bellezza naturale quindi nel mare, nei borghi, nei fiumi, nelle montagne, nei prodotti tipici che da questo territorio derivano, in primis, e poi nelle risorse intese come i suoi cittadini.
E’ un dovere dunque investire sul futuro di queste aree, su quei prodotti non certo immaginando di lasciare per sempre tutto com’è, perché atteggiamenti del genere portano poi a risultati contrari a quelli che si vogliono ottenere, ma puntando sulla sostenibilità e cioè incrociando l’esigenza di progresso, di nuove tecnologie, di nuove infrastrutture, di energie alternative con le esigenze di crescita e di sviluppo del territorio.
Un’agricoltura priva di pesticidi, a impatto zero, ad esempio, è ovviamente auspicabile in territori come il nostro, così come l’industria ha il dovere di abbracciare l’innovazione tecnologica per ridurre gli sprechi, per produrre in maniera pulita, per diventare centrali in processi di economia circolare dove anche gli scarti possono diventare una risorsa.
Anche perché una politica miope sullo scarto ci aveva portato negli anni passati sull’orlo del baratro: l’emergenza rifiuti la ricordano tutti, e quello è un esempio calzante di come fare del male a una terra come la Campania, come il nostro Sannio.
Che ruolo ha l’industria in questa fase? Ebbene l’industria non è solo chiamata a ridurre l’impatto ambientale, ma ha il potenziale di diventare un vero motore di cambiamento per la sostenibilità globale. Ma non si tratta solo di ridurre le emissioni o l’inquinamento. Dobbiamo abbracciare il concetto di economia circolare. Questo significa rivedere radicalmente il nostro approccio alla gestione dei rifiuti e del ciclo di vita dei prodotti. Invece di considerare i rifiuti come un problema da smaltire, dobbiamo trasformarli in risorse preziose attraverso il riciclo, il riutilizzo e la riqualificazione. Anche la progettazione di prodotti deve essere orientata verso la durabilità e la facilità di smontaggio, in modo che i componenti possano essere recuperati e rimessi in circolazione. Questo non solo ridurrà la quantità di rifiuti destinati alle discariche, ma consentirà anche di risparmiare risorse preziose, come metalli rari e materiali critici, che sono sempre più scarsi e costosi da estrarre.

In più, l’adozione di modelli di business basati sulla condivisione e sul noleggio può contribuire a ridurre la domanda di produzione eccessiva e di beni superflui, promuovendo un utilizzo più efficiente delle risorse.

Le imprese a mio avviso svolgono un ruolo fondamentale nella promozione della sostenibilità ambientale perché hanno il dovere di andare oltre “il compitino” della riduzione delle emissioni e di assumersi la guida del cambiamento, dell’innovazione, del dare nuovi punti di riferimento.
Ma oggi i temi che sto trattando: la cultura del riuso, il riciclo, l’economia circolare, la sostenibilità e il rispetto dell’ambiente sono normalità per i ragazzi, e questo da un lato mi consola, dall’altro da imprenditore e da rappresentante dei giovani imprenditori di questa provincia mi carica di responsabilità.
La responsabilità di insistere ulteriormente sulle buone pratiche nelle nostre aziende, sul trovare e sollecitare opportunità di investimenti in tecnologie sostenibili, e di promuovere momenti di confronto come questi e soprattutto l’ascolto di questi ragazzi, che hanno da dirci molto di più.

Particolarmente emozionante è stato il suo intervento quando ha ricordato la sua partecipazione da studente con il Dirigente Scolastico Melillo, all’epoca suo professore, a più Progetti Erasmus +, confermando l’esperienza ventennale del Dirigente Scolastico in tali attività progettuali che nel presente consentono all’ IC “Padre Isaia Columbro” di portare avanti un’educazione innovativa ed interculturale, offrendo alle studentesse e agli studenti importanti opportunità di crescita nell’ottica della formazione di cittadini europei.

I 21 ospiti stranieri hanno partecipato con attenzione agli interventi, alcuni in inglese ed altri tradotti dall’interprete, apprezzando lo sforzo organizzativo della Scuola ospitante a conclusione della settimana trascorsa ed interessante su tutti i punti di vista. Il Dirigente Scolastico ha ringraziato ancora i presenti ed i relatori, chiedendo a Coldiretti di poter fare da tutor ad alunni e docenti per l’implementazione di colture nell’ambito del progetto Edugreen ed a Confindustria per l’attivazione di percorsi di imprenditorialità, mentre all’Ente Parco Taburno Camposauro è stato chiesto il rinnovo delle attività comuni che da anni portano avanti. I relatori tutti si sono detti disponibili ed entusiasti a collaborare con l’IC “Padre Isaia Columbro” per la sua crescita che è anche quella del Territorio in cui insiste la Scuola.