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Cusano Mutri (Bn) – Terremoto al Comune di Cusano Mutri. Ai domiciliari con l’accusa di concussione in concorso sono finiti il Sindaco Giuseppe Maria Maturo, 52 anni, e il geometra Remo Di Muzio, 43 anni. Gli imputati sono difesi dagli avvocati Antonio Barbieri, Marcello Severino e Patrizia Pastore.

L’indagine ha coinvolto anche altre due persone: si tratta del capo dell’ufficio tecnico del Comune di Cusano Mutri e di un consigliere comunale “indagati a vario titolo, per concussione e turbativa d’asta”. Diverse perquisizioni si stanno svolgendo in queste ore non è escluso che potranno emergere altri dettagli. 

L’indagine è stata avviata nell’aprile del 2017,  a seguito della denuncia di un imprenditore edile che lamentava un sistema concussorio messo in piedi dal primo cittadino che, in concorso con il tecnico esterno all’amministrazione comunale per l’affidamento di lavori pubblici di somma urgenza disposti a seguito dell’alluvione dell’ottobre 2015,  aveva preteso il versamento di una tangente pari al 50% sull’importo di uno dei lavori appaltati.

Si tratta di due affidamenti di lavori in somma urgenza riguardanti, il primo la sistemazione della fognatura lungo il torrente Titerno, per un importo di euro 22.000,00 e il secondo la sistemazione dell’alveo dello stesso torrente, nella località Limata per l’importo di 13.000,00 euro.

Le indagini  hanno consentito di acquisire gravi indizi nei confronti del Sindaco che, secondo l’ipotesi accusatoria, abusando dei propri poteri, con reiterate pressioni e minacce  una in particolare emersa dalle intercettazioni, “Come ti metti dopo?”, costringeva l’imprenditore a corrispondere la somma di 2.000 euro quale quota parte di 6.500 previsti nelle mani del geometra, che operava in stretta sinergia con il Sindaco, quale intermediario per la consegna del danaro da parte dell’imprenditore.

Al primo cittadino vengono quindi contestate nell’ordinanza cautelare altre due condotte concussorie: l’aver costretto il medesimo imprenditore esecutore anche di lavori di consolidamento della scuola elementare di Civitella Licinia (frazione del Comune di Cusano Mutri) ad affidare quelli relativi all’impianto elettrico ad un altro soggetto, pur risultando l’affidamento a quest’ultimo più oneroso rispetto a quello che sarebbe stato eseguito da un impresa di fiducia dell’imprenditore . 

A causa di tutte queste pressioni, l’imprenditore non aveva la possibilità di esercitare liberamente la propria attività, ricevendo numerose imposizioni direttamente dal primo cittadino. In una circostanza il Sindaco lo rimproverava per non aver impiegato, nei lavori concessigli in appalto, alcune persone direttamente segnalategli, disattendendo in tal modo le sue disposizioni, imponendogli di far svolgere i lavori di elettricità a una persona da lui indicata. Il sindaco gli avrebbe poi imposto di eseguire gratuitamente lavori di terrazzamento nel terreno di proprietà della propria moglie.

Le insistenze esercitate sull’imprenditore lo avevano posto, come sottolineato anche dal Maggiore Zerella: “In una condizione di isolamento e di sudditanza psicologica che aveva finito per pregiudicare  il suo benessere psichico”. 

Dure le parole del Procuratore Aldo Policastro nei confronti “di un sistema che di fatto penalizzava la collettività“. Il Comandante Puel ha invece puntualizzato l’importanza di non generalizzare: “Diversi Sindaci hanno lavorato in modo onesto per risollevare il territorio dopo il disastro dell’alluvione. Grazie alla fiducia nell’operato delle forze dell’ordine e nella magistratura  si è riusciti a portare alla luce gli illeciti”.