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Benevento – Sopralluogo stamani di tecnici e funzionari dell’Arpac e della Provincia, nell’area industriale di Ponte Valentino, per accertare la presenza di contaminanti nei pozzi a servizio delle numerose Aziende della zona e di piccoli produttori. Assenti, però  i funzionari della Regione Campania. Circostanza che ha fatto arrabbiare il presidente dell’Asi Luigi Barone. L’intervento era stato deciso ieri, mercoledì 15 maggio, al termine della riunione convocata dal Prefetto di Benevento in via di urgenza al Palazzo del Governo a seguito della comunicazione di martedì scorso della Leonardo spa, ex Fomb-Agusta, impegnata nella produzione di componentistica per elicotteri, di aver riscontrato in un pozzo di sua pertinenza la presenza di Cromo Esavalente e Cromo Totale e di averla denunciata alle Autorità ed all’Asl.

Scattato l’allarme, l’incontro in Prefettura si era chiuso di fatto con la previsione di una immediata ordinanza di chiusura delle attività produttive della Leonardo da parte del Sindaco, in una altrettanto immediata ordinanza di chiusura di tutti i pozzi in via precauzionale da parte della Provincia, dunque anche quelli a servizio delle altre Aziende che operano nell’Area di Sviluppo industriale; nonché appunto in un sopralluogo dei tecnici. Oggi nuovo summit, prima al Consorzio Asi poi nei pressi della sede dell’Azienda per un nuovo monitoraggio. Al termine, il presidente dell’Asi ha sottolineato: “La materia è competenza della regione. Loro dovevano coordinare il Tavolo e l’attività”. Barone ha poi spiegato che in essere ci sono due differenti questioni: “la vicenda dell’ex Augusta che si è autodenunciata per la presenza di cromo nei pozzi e poi c’è la questione riguardante le aziende circostanti”.

Poi ha lanciato un appello: “I pozzi dove non è stata rilevata la presenza di cromo non devono essere chiusi altrimenti c’è rischio occupazionale per numerosi dipendenti delle industrie che si troverebbero a chiudere le linee produttive”.

Poi ha rassicurato: “Le analisi fatte all’acqua dei pozzi utilizzati dalla Nestlé non fanno emergere assolutamente la presenza di cromo”.

Pii ha aggiunto: “Come Consorzio abbiamo il dovere di specificare ed evidenziare che la Nestlé non ha assolutamente problemi di questo genere. Con la Leonardo dobbiamo capire da dove è arrivato il Cromo e se ci sono altri pozzi inquinati. Non possiamo creare situazioni di allarmismo per centinaia di dipendenti”.