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Crotone – Nonostante in superiorità numerica per oltre un’ora, il Benevento cade 1-0 a Crotone per mano dell’attaccante nigeriano Simy. Le pagelle dei giallorossi dopo la sfida dell’Ezio Scida.  

Montipò 5,5: Non che il gol di Simy sia colpa sua, ma quella girata l’aveva intercettata e tutto lascia pensare che avrebbe potuto respingerla. Nel primo tempo aveva rischiato il pasticcio con un’uscita bassa incerta su Benali . Chiamato in causa poche volte, ma nel complesso la prestazione può definirsi lontana dai suoi standard. 

Gyamfi 6: Nel primo tempo tiene a bada egregiamente Machach con diverse chiusure degne di nota, nella ripresa esaurisce la sua spinta e si vede meno. La sufficienza è comunque piena per il ghanese. 

Volta 6: Gara senza sbavature per il centrale difensivo, che tra i due schierati da Bucchi è quello parso meno in affanno. Qualche stacco di testa, un paio di ottimi anticipi, ma in linea di massima è  stato anche lui impegnato poco. 

Caldirola 5: Più nel vivo del gioco rispetto a Volta, ma anche maggiormente in difficoltà. L’impostazione difensiva, se non tocca a Viola, parte dai suoi piedi. Grave l’errore sull’azione del gol, quando si fa anticipare da Simy. Nel finale sciupa la chance dell’1-1 impattando male di testa da pochi passi. 

Letizia 5: Sufficiente, impreciso, affannato in entrambe le fasi. Quello che dà non è l’apporto che tutti si aspetterebbero da un giocatore dalla sua corsa e dalla sua tecnica. Nel secondo tempo effettua una quindicina di cross, ma l’unico davvero velenoso arriva al 92′, quando Buonaiuto sciupa mancando l’impatto con la palla. 

Tello 6: Il gol del Crotone nasce da un angolo propiziato da un suo regalo a Machach. Peccato, perché nel primo tempo era stato tra i migliori in campo con una gara da 7. Paga il solito blackout di dieci minuti che lo fa uscire completamente dalla partita. Poi si riprende, ma Bucchi preferisce sostituirlo per provare ad aumentare i giri del motore. (69′ Buonaiuto 5: Non esaudisce i desideri di chi lo mette in campo sperando nella giocata giusta. Gioca prevalentemente da esterno, ma conquista poche volte il fondo. Nel finale non spinge in rete la palla del pari).

Viola 6: Non è appariscente ma essenziale. Tiene in piedi il gioco nella prima frazione, mentre nella seconda imposta senza trovare sbocchi per un passaggio vincente tra le maglie crotonesi. Gara stregata anche per lui, chiamato a reggere il peso del centrocampo e a impostare con frequenza. 

Bandinelli 5,5: Partita in chiaroscuro. Nel primo tempo si inserisce e si sovrappone provando più volte a imbastire un’asse con Armenteros. Conclude anche a rete, ma senza fortuna. Nel secondo tempo si perde anche lui nel confusionario assalto al muro rossoblu. 

Ricci 5,5: Non brilla, anche se ha un paio di occasioni propizie per cambiare passo e marcia nel primo tempo. Viene sostituito dopo il vantaggio dei padroni di casa perché Bucchi vuole più fisicità. (57′ Vokic 6: Per quello che riesce a fare non è da bocciare: un buon cross e un tiro di destro – che non è il suo piede – respinto da Cordaz). 

Armenteros 6: Tocca a lui reggere il peso dell’attacco per poco meno di 80 minuti. Fisicamente sta bene e lo dà a vedere tentando anche qualche accelerazione che fino a un paio di settimane fa non sembrava nelle sue corde. Due conclusioni insidiose, qualche dribbling ubriacante, poca concretezza. Esce per un guaio muscolare. (78′ Insigne s.v.: Entra in una fase della gara in cui sarebbe occorsa fisicità. Francamente ingiudicabile). 

Coda 5: Sfida dalle mille occasioni sciupate. Alcune non nitide, ma comunque potenziali. Al 33′ e al 37′ le più chiare: una fallita sotto misura, l’altra neutralizzata da Cordaz su punizione. Nel secondo tempo servirebbe il suo istinto killer, ma si vede che non è giornata.

Bucchi 5: Il Benevento gioca in superiorità numerica per quasi un’ora ma non riesce a sfruttarla. Ampie le responsabilità del tecnico che va in difficoltà soprattutto nei cambi, smentendo con l’inserimento di Insigne quelli precedenti. In area continuano ad arrivare cross innocui nonostante la carenza di centimetri. Poche idee negli ultimi venti metri con gli avversari dietro la linea della palla. Indicazioni da appuntare in vista dei play off, in cui situazioni del genere saranno all’ordine del giorno.