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Li chiamano “Festival“. Vere e proprie esperienze culturali e turistiche che durano tre o quattro giorni e non si fermano al semplice concerto. Una formula ormai consolidata in Europa, che in Italia sta prendendo piede ma con risultati più limitati per quanto riguarda le presenze e l’indotto economico. Qualche eccezione, però, anche nella nostra Nazione resiste. E tra piccoli e grandi eventi la scena sembra dare di nuovo segni di vita. Grazie all’integrazione con il sistema turistico ed economico del proprio territorio, a Treviso l’Home Festival, nato nel 2010, totalizza centinaia di migliaia di biglietti venduti. Si è concluso questa settimana, la rassegna che da anni è ormai considerata uno dei migliori festival del Paese. Quest’anno ha fatto un altro piccolo passo avanti, aumentano i giorni, che sono diventati cinque e aumentando anche i servizi e gli sconti per le famiglie. Centinaia di show, un migliaio di musicisti coinvolti, nomi di punta della musica internazionale ma anche artisti da scoprire, oltre allo sguardo fisso ai grandi festival musicali internazionali. Sono questi alcuni degli ingredienti che hanno permesso all’Home Festival, in calendario dal 29 agosto al 2 settembre, di crescere negli anni e presentarsi all’appuntamento della nona edizione con la consapevolezza di essere diventata una delle manifestazioni di riferimento per la stagione musicale estiva italiana. Duecento artisti, sette palchi, novanta artisti in cinque giorni: sono questi i due numeri più importanti dell’evento di quest’anno. 

Un programma denso, variegato, sensato che rende la piccola Treviso una vera e propria caput mundi dello showbiz. Circa 130 concerti e dj set in 4 giorni, per il festival italiano più europeo nella concezione, e di maggior successo in termini di presenze. La manifestazione, come di consueto, si è svolta presso l’ex Dogana di Treviso dal 29 agosto e il 2 settembre ma dalla prossima edizione ci saranno dei cambiamenti. L’anno prossimo, infatti, si festeggerà il decimo compleanno e con la nona edizione, si chiude un ciclo e se ne apre un altro che lo vedrà in doppia edizione, a giugno e a luglio 2019, in due città diverse. Saranno due case diverse: quella di Treviso e quella al parco San Giuliano. Ad annunciare il cambio di direzione è il sannita Amedeo Lombardi, di Tocco Caudio, fonder del festival musicale. Amedeo è il fondatore e organizzatore di “Home Festival”, l’evento che anno dopo anno si sta guadagnando la reputazione di capofila dei festival musicali in Italia.  Sono state giornate dove il sole è stato oscurato dal buio e dal freddo ma i numeri danno ragione ad Home. Ventitremila ingressi di mercoledì, 12 mila del Day1, 16 mila del Day2 e le stupende serate di sabato (15 mila ingressi) e domenica (13 mila) ha raggiunto ancora una volta quota 80 mila nonostante i nubifragi.

“Nessun posto è come casa”, è lo slogan dell’Home Festival, che viene subito ribadito dal suo fondatore Amedeo Lombardi ad Anteprima24: “La manifestazione è sicuramente in crescita ed è figlia di una storia curiosa. Tutto è iniziato 10 anni fa, da un locale chiamato “Home Rock Bar” e si è andati avanti fino a diventare un vero e proprio evento turistico. E’ l’unico Festival che si è contraddistinto per l’atmosfera che si trova all’interno.  Il modello è quello dei grandi Festival Internazional, inclusivi e variegati, vere e proprie comunità temporali, con line-up infarcite di nomi di grande richiamo. Abbiamo portato sul palco tutta la musica più varia, emozionale, divertente e bella del mondo.  Il nostro Festival si è sempre distinto per la propria capacità di valorizzare le eccellenze organizzative, imparando dai festival europei le migliori prassi su tutti i fronti. La sicurezza, ad esempio, è prioritaria con controlli agli ingressi e circuiti di videosorveglianza.  A differenza delle semplice rassegne di concerti, Home è una manifestazione più strutturata perchè noi abbiamo messo al centro del progetto quello che è lo spettatore e le  sue esigenze; quindi dal prezzo del biglietto molto basso e contenuto per arrivare ad alcuni servizi che trovi sull’area come ad esempio l’acqua gratuita. Un’altra novità è la presenza di un’associazione che fa il linguaggio per i non udenti, quindi loro praticamente traducevano le canzoni nel linguaggio dei gesti. Proviamo a riaccompagnare le persone a casa, oppure fargli usare mezzi alternativi come treni speciali gratuiti. Quindi l’esperienza è posta al centro di tutto. La musica fa da comune denominatore ma la cosa più importante è quello che la persona vive all’interno, la prova l’abbiamo avuta quest’anno che metà Festival è stato caratterizzato da una pioggia incessante, però nonostante tutto il pubblico è arrivato, si è divertito e ha partecipato all’evento”.

Insomma l’Home Festival non è solo uno spazio enorme con un mega palco ma una casa. Un posto dove puoi scoprire nuova musica, incontrare persone, fare un viaggio, una casa internazionale aperta. Una casa che nel tempo è migliorata, ed è cresciuta e che ancora una volta ha contribuito a rilanciare l’immagine di Treviso in Italia e nel mondo.