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Benevento – Pubblichiamo di seguito una nota del sindacato Uil.

“Un infermiere per le necessità assistenziali di 400 detenuti, ubicati in tre strutture anche separate fisicamente. Un carico di lavoro insostenibile è quello che si registra alla Casa Circondariale di Capodimonte. Con il rischio di dover lasciare un paziente con la flebo nel braccio per dover correre da tutt’altra parte.

E tra gli infermieri dipendenti Asl che lavorano al Carcere di Benevento – spiega il segretario territoriale della Uil Fpl di Benevento, Giovanni De Luca – c’è anche il presidente dell’Opi di Benevento.

L’Opi sarebbe l’ordine professionale degli infermieri, che da poco tempo ha sostituito il collegio Ipasvi. E’ presso questo organismo che gli infermieri devono iscriversi per avere diritto ad operare come tali. Organismo che ha il compito di rappresentare e tutelare il corpo infermieristico.

Ci sorprende – incalza De Luca – che proprio il presidente dell’Ordine che lavora nel carcere e sa benissimo la situazione non abbia speso una parola di denuncia, non tanto come lavoratore, ma come rappresentante dell’organismo che tutela la categoria infermeriestica. Tra l’altro a Benevento l’Opi ha una delle rette più alte che si registrano sulla Penisola e certamente gli infermieri, anche quelli carcerari, si attendono una ‘alta’ attenzione verso le loro problematiche.

Confidiamo che in futuro ci sia un atteggiamento diverso – conclude De Luca – e che anche questo organismo aggiunga la propria voce per risolvere i problemi degli infermieri di Benevento”.