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La realizzazione di un sistema di depurazione degno di una città capoluogo resta la priorità dell’amministrazione Mastella. E un nuovo passo in avanti lo ha fatto registrare la delibera approvata in giunta questo pomeriggio. L’esecutivo di palazzo Mosti, su proposta dell’assessore ai Lavori Pubblici Mario Pasquariello, ha infatti preso atto dello studio sul tema prodotto dalla Gesesa e inviato l’intera documentazione all’Eic.

Un passaggio che rappresenta più di una formalità. E’ in capo all’Ente Idrico Campano la scelta su quale delle tre soluzioni prospettate da Gesesa concretizzare.

Il ventaglio delle opzioni è noto. La prima ipotesi riguarda la realizzazione di un unico depuratore, in una zona leggermente spostata rispetto a Masseria Marziotto in modo da non dover attraversare il fiume, tarato per le esigenze dell’intera città.

La seconda prevede più depuratori. A quello principale nei pressi Masseria Marziotto, calibrato su 35mila abitanti, si aggiungono due impianti nelle zone di Santa Clementina e Cimitero, entrambi per 10mila abitanti, e il revamping (per 6.500 abitanti) dell’attuale depuratore di Ponte delle Tavole. Contestualmente, l’ipotesi prevede la dismissione dei due depuratori attualmente presenti a Capodimonte e Pontecorvo.

La terza possibilità, infine, affianca al depuratore più grande di Masseria Marziotto (chiamato in questo caso ad assorbire le esigenze di 45mila abitanti) soltanto un altro impianto, in zona Cimitero.

Una gara a tre, in teoria. Ma nei fatti la decisione appare già presa. Sulla seconda opzione, quella che prevede la soluzione a più impianti, si è già espresso favorevolmente Enrico Rolle, Commissario Straordinario Unico per la realizzazione dei depuratori, al termine del tavolo tecnico riunitosi a Roma lo scorso gennaio.  “La strada individuata – spiegava allora Rolle – consente di ottimizzare al meglio le risorse finanziarie disponibili. Viene progettato innanzitutto uno schema depurativo complessivo e omogeneo, consentendo di avviare da subito alcune opere, quali i depuratori di minori dimensioni, che permetteranno in breve tempo di raggiungere una copertura del 50% degli abitanti”.