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La Regione Campania pronta a ricorrere alla Corte Costituzionale nel caso in cui il Tar non desse ragione a Palazzo Santa Lucia sul tema del dimensionamento scolastico. Almeno su questo tema la Regione Campania è solidale con le aree interne sannite, così come da mesi va chiedendo la Provincia con il suo Presidente Nino Lombardi impegnato a difendere la scuola.

Il tempo però stringe: entro il 10 novembre prossimo la Provincia dovrebbe pronunciarsi in merito al piano di razionalizzazione del Governo sulla scuola. Oggi in Sala Consiliare  alla Rocca dei Rettori presenti i sindaci, il consigliere regionale Mino Mortaruolo (Luigi Abbate ha espresso solidarietà per la battaglia con una telefonata al Presidente Lombardi), il dirigente della Regione Alessandro Coppola, che rappresentava l’Assessore Lucia Fortini, ha attaccato frontalmente la legge nazionale sul dimensionamento scolastico che porta a 961 il numero degli alunni iscritti per riconoscere la dirigenza scolastica, e ha detto che comunque per le aree montane varranno le regole dai 400 ai 600 alunni iscritti, come per l’anno passato.

Inoltre Coppola ha rimarcato come sul dimensionamento scolastico tutta la Regione Campania risulta penalizzata e pertanto l’assessorato è impegnato a creare il meno impatto possibile: “Dobbiamo però creare numeri stabili e credibili di studenti iscritti”. Anche i sindacati Cgil Cisl Uil  Anief sono d’accordo con questa strategia d’assieme della Regione. I parametri regionali rivedranno dunque al ribasso quelli nazionali, ha sottolineato Coppola.

La Regione riconosce la difficoltà in cui si muovo le aree interne. I numerosi Sindaci presenti, dei quali 10 sono intervenuti nel dibattito, premono affinchè le aree interne siano tutelate e venga garantito a tutti il diritto allo studio. In sostanza entro il 4 novembre i Sindaci invieranno le loro proposte alla Provincia.

Il presidente Lombardi ha sottolineato: “Con questa norma sulle Scuole non si tutelano le aree interne. Vogliamo mantenere la nostra identità e dunque attendiamo che il Tar si pronunci sul ricorso presentato dalla Regione contro la legge nazionale. Noi chiediamo il mantenimento delle autonomie e non intendiamo acconsentire a condizionamenti dell’attività formativa. Un sindaco però non può fermarsi al proprio campanile e deve ragionare in logica comprensoriale o di Distretto pur di salvare le Scuole, deve primeggiare l’offerta formativa. Questo è un comparto molto delicato per la Provincia di Benevento.

Anche il dirigente dell’Ufficio Scolastico provinciale Sebastiano Pesce ha sottolineato come possano essere proposti parametri più morbidi e meno impattanti per salvaguardare quante più dirigenze è possibile, magari cancellando le reggenze. Coppola ha invece rimarcato come sul dimensionamento scolastico e sul piano di razionalizzazione si sono subito opposto “in quanto la Regione Campania è penalizzata con scuole che saranno accorpate  ma si sta cercando di creare il meno impatto possibile: dobbiamo creare numeri stabili e credibili”.