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Presentato in anteprima all’edizione 2022 della Festa del Cinema di Roma, ‘La divina cometa‘ è il nuovo lavoro cinematografico di Mimmo Paladino e arriverà nelle sale cinematografiche italiane da domani, giovedì 11 maggio
Prodotto da Run Film e Nuovo Teatro, il lungometraggio dell’artista sannita è un viaggio che unisce la Divina Commedia di Dante Alighieri con la tradizione partenopea legata al Natale. Un lavoro fantasmagorico girato in Campania tra Benevento, Paduli, Apice, Pietrelcina, Solopaca, Rotondi e Napoli, e anche in Puglia tra Monte Sant’Angelo e Mattinata in Puglia. 

“Ho sempre pensato che un film non si sostituisca alla pittura, non vi si sovrapponga, è semplicemente un’altra cosa”, scrive Paladino nelle note di regia. “Nello stesso tempo però se guardi nell’obiettivo, nel rettangolo della macchina da presa puoi immaginare che quello sia lo spazio della tela. Ma non solo questo. Quello che conta non è solo il momento delle riprese o della regia. Non è l’unico momento creativo. Molto avviene durante il montaggio, o la composizione delle musiche… È una forma che prende vita lentamente. Per molti versi il cinema è paragonabile alla scultura. Quando modelli una forma in creta o in gesso, hai appena cominciato. Dopo c’è la fusione, la limatura, la patina… Non solo. I tempi di attesa, i tempi tecnici tra un film e una scultura sono simili. E nel momento in cui ti fermi accade che poi rivedi il lavoro con occhi nuovi. E magari ricominci. Creare un film è qualcosa di analogo alla scultura, ma è come plasmare la luce. Questo è quello che mi ha affascinato. Lavorare con la luce che si materializza, che diventa immagine, movimento, parola, suono”.

Il film racconta come un attore e una famiglia di senzatetto si mettano in viaggio su di un treno, diretti verso una destinazione che li porterà alla ricerca di una nuova casa, un po’ come Giuseppe e la Vergine incinta. Il loro viaggio, però, diventa una messa in scena del viaggio dantesco nel quale l’attore ricopre il ruolo del Sommo Poeta, questa volta non accompagnato da nessuno nella discesa verso gli Inferi.
Il numerologo cerca di trovare ogni volta un senso a l’intera commedia, mentre tenta di raccontare il viaggio intrapreso tra i gironi infernali in un Inferno che sembra diventare sempre più simile a un presepe, mescolando la ricerca all’arte popolare. Si incontrano lungo il cammino personaggi iconici del primo regno ultraterreno della Commedia, come il conte Ugolino e Paolo e Francesca, che raccontano lo scontare della loro pena con aneddoti legati alla storia della fotografia e della pittura, intrisa di simboli e parole.
Quello che vediamo è un Dante, che rimane ammutolito e zittito dalle scene di guerra, di miseria e dall’udire bestemmie, in un percorso dentro il tempo e lo spazio della creatività e delle idee più eretiche. La famiglia di senzatetto è alla semplice ricerca di un riparo e un po’ di cibo, ma questa disperata ricerca diventerà sempre più un indovinello.