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“Chi vive nell’entroterra campano – in Irpinia, nel Sannio – ha diritto di godere della stessa assistenza sanitaria, per efficacia e tempi di risposta, di chi vive a Milano o a Torino”.
Così Domenico Matera, candidato per Fratelli d’Italia al Senato della Repubblica nel listino proporzionale Collegio Campania 2 che racchiude le province di Avellino, Benevento, Caserta e Salerno.

“Detto questo, è fuori di dubbio come la questione della Sanità nel Sannio, in particolare, sia drammatica.
Penso ai servizi molto labili che vi sono nel Fortore, terra carente dal punto di vista dei collegamenti e comunque distante dal Capoluogo che pretenderebbe prestazioni in grado di rendere il territorio meno Benevento-dipendente. E poi vi è il vero e proprio dramma del Sant’Alfonso di Sant’Agata de’ Goti. Un ospedale mai decollato, costantemente depauperato di servizi. Del decreto 41 del 2019, che fu strombazzato come grande successo dal Governatore De Luca, non è stato realizzato nulla. Come nulla è stato fatto durante il mandato del Direttore generale Ferrante. Un ospedale che, nonostante la professionalità dei medici e degli operatori vari, si sta letteralmente spegnendo, oggetto di costanti scippi. Dei quattro posti in Cardiologia previsti dal Decreto 41, non ne risulta neppure uno attivato; Chirurgia generale, Ortopedia e Traumatologia, Riabilitazione e Medicina generale, rispetto a complessivi 58 posti letto previsti dal Decreto 41, vedono appena qualche decina di pazienti ricoverati con i reparti tristemente accorpati in metà piano. Anestesia e Rianimazione è stata chiusa, Oncologia ha zero letti rispetto ai sei previsti, Lungodegenza zero rispetto ai 24 previsti. Il Pronto Soccorso è di fatto disattivato. In buona sostanza, il Decreto 41 è un decreto fantasma, una semplice scartoffia che fu cacciata fuori, come un coniglio dal cilindro, nell’illusione di calmare le acque. Non è stato fatto nulla, non un investimento, non un concorso per le due strutture complesse previste (Primari), anzi il terzo primariato previsto, quello della Direzione sanitaria di Presidio, che era presente, è stato dislocato a Benevento. Tre anni di disastri, come quelli che si sono verificati al Rummo e che hanno trasformato quella che era un’eccellenza con 448 posti letto in un luogo da cui troppi medici fuggono e reparti storici chiudono. Laddove è chiaro che è un efficientamento dell’ospedale santagatese darebbe fiato al Rummo consentendo di lavorare con maggiore serenità. Invece, si lascia volutamente il Sannio e la sua Sanità nel caos. Non è questione di budget, è mancanza di volontà politica, è disinteresse per l’entroterra. Rinnovo, in via generale, la mia disponibilità a collaborare con le Istituzioni al fine di poter dare risposte concrete alla questione sanitaria del territorio”.