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Cena di inizio anno per dirigenti e attivisti sanniti di Ap, soggetto politico fondatore di ‘Civica Popolare’, lista che concorrerà alle elezioni di marzo in alleanza con il Partito Democratico.

Circa cento gli alfaniani che nella serata di ieri si sono ritrovati in un ristorante di Telese, rispondendo così alla chiamata di Luigi Barone, coordinatore provinciale di Ap e capo della segreteria del Sottosegretario alla Difesa Gioacchino Alfano, pure presente all’appuntamento telesino.

C’erano anche il vicepresidente della Provincia Francesco Maria Rubano, la presidentessa dell’Ato Rifiuti Giovanna Tozzi, il sindaco di Limatola Domenico Parisi, i suoi assessori Assunta Mele e Mario Caserta, gli amministratori Francesco Antonio Iannella (vicesindaco Vitulano), Dora Tesauro (assessore Foglianise), Angela Maturo (consigliere Cusano), Giuseppe Sauchella (consigliere Torrecuso), Luigi Giaquinto (assessore Frasso Telesino), Gaetano Mauriello (consigliere Montesarchio), Biagio D’Agostino (ancora Limatola), il coordinatore cittadino Francesco Farese, la guida del movimento giovanile Grazia Nacar, l’ex primo cittadino di Telese Pino D’Occhio e l’ex vicesindaco Giovanni Caporaso e alcuni altri dirigenti provenienti dal casertano, come il consigliere del comune capoluogo Pasquale Antonucci, e dall’avellinese.

A suonare la carica, in collegamento telefonico, il ministro della Salute Beatrice Lorenzin, leader di ‘Civica Popolare’, visto e considerato che il suo nome dovrebbe pure essere contenuto nel simbolo (la presentazione è in programma per gli inizi della prossima settimana) di quella che è già stata definita – non senza polemiche – ‘La Margherita 2.0’.

Civica Popolare non sarà un cartello elettorale ma una forza politica nuova, pronta dopo le elezioni a diventare partito. Popolari, moderati, europeisti, ci proponiamo di dare continuità al lavoro svolto nel governo con il Pd” – ha spiegato la Lorenzin, tra i pochi ministri sempre presenti nei tre esecutivi– Letta, Renzi, Gentiloni – che si sono succeduti in questi ultimi cinque anni.

Attenzione alta, anche qui, sul fronte candidature. L’obiettivo è chiaro: ottenere la postazione di capolista per Luigi Barone nel collegio proporzionale della Camera che unisce le province di Benevento e Avellino. L’ottimismo, in tal senso, non manca. Anche se al solito saranno decisive le trattative che si svolgeranno nelle segreterie romane dei partiti.